Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Esclusa Maura Veronese indicata dai sindaci polesani Parco Delta del Po Presidente Gasparini
Colpo di scena e polemiche per la nomina del nuovo presidente del Parco del Delta del Po, ufficializzata ieri dal presidente della Regione, Luca Zaia, che ha firmato i decreti di designazione dei nuovi vertici e i consigli direttivi oltre che dell’ente Parco Delta Po anche di quelli dei Colli Euganei, del Fiume Sile e della Lessinia. Il nuovo «numero uno» dell’ente Parco Delta Po scelto da Zaia è Moreno Gasparini, sindaco di Loreo. Dal maggio scorso è al secondo mandato eletto con una lista civica trasversale. Il primo mandato lo vinse sempre come civico, ma con l’appoggio del centrosinistra.
Niente presidenza per Maura Veronese, primo cittadino di Porto Viro (al suo primo mandato nel 2017 con lista civica di area centrodestra) come indicato e votato dall’assemblea dei sindaci del Delta a fine settembre scorso. Una nomina che arriva dopo un lungo commissariamento del Parco del Delta del Po, riconosciuto sito naturale del patrimonio Unesco nel 2015. Veronese è però nel nuovo direttivo del Parco assieme ai sindaci di Ariano (Giovanni Chillemi) e di Porto Tolle (Roberto Pizzoli). Con loro Adriano Tugnolo, presidente del
Consorzio di Bonifica Delta Po, guidati da Gasparini.
«Le priorità le costruiremo assieme ai sindaci del Delta e col commissario Viti che ci cede il testimone — anticipa Gasparini — Ci sono delle priorità tecniche, prima fra tutte che il Parco debba iniziare a fare i propri passi in autonomia trovando una simbiosi con le categorie del territorio e con i cittadini che devono iniziare a sentirlo come proprio».
Gasparini glissa sul perché la scelta sia ricaduta su di lui anziché su Maura Veronese per la guida dell’ente. «Non sono a conoscenza dei motivi, non ho ancora parlato con gli organi regionali — precisa Gasparini — Io cercherò di ascoltare tutti i sindaci e collaborare con loro».
Seccata e dispiaciuta il primo cittadino di Porto Viro, l’avvocato Maura Veronese. «Sono stata designata all’unanimità in assemblea dai sindaci — affonda — La scelta fatta in Regione ritengo sia una mancanza di rispetto e di ascolto del territorio».