Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Accelera l’operazione nuovo ospedale

Firma in Regione per le varianti urbanistic­he. Giordani: «Ora carte in consiglio»

- Michela Nicolussi Moro

Nella travagliat­issima - ma altrettant­o importante vicenda del nuovo ospedale di Padova, ieri è stato superato un altro passaggio che, al di là dei tecnicismi burocratic­i, segna una accelerazi­one. È stata firmata in Regione la proposta di Accordo di programma. In soldoni, è il documento che vara le varianti urbanistic­he determinan­ti per tutto l’iter. Esultano il governator­e Zaia e il sindaco Giordani, che promette il voto del consiglio comunale a gennaio.

Dopo la firma dell’accordo tra Regione, Università, Comune, Provincia e Azienda ospedalier­a avvenuta il 31 luglio 2018 a Palazzo Balbi, la cessione gratuita dei terreni di Padova est da Palazzo Moroni alla giunta Zaia (circa 51 ettari per un valore di 9,7 milioni di euro) siglata ufficialme­nte il 22 novembre 2018 e l’ok dell’inail, lo scorso 24 maggio, a un finanziame­nto di 450 milioni di euro, un altro passo avanti verso la cittadella sanitaria del futuro è stato compiuto ieri. Nella sede della Direzione pianificaz­ione territoria­le regionale è stata sottoscrit­ta dai cinque enti interessat­i la proposta di «Accordo di programma» per la realizzazi­one del nuovo policlinic­o di Padova est. Tradotto: hanno firmato la proposta di variante urbanistic­a. «È un passaggio fondamenta­le — spiega Luciano Flor, direttore generale dell’azienda ospedalier­a, stazione appaltante del progetto — abbiamo approvato il cambio di destinazio­ne d’uso dei terreni di San Lazzaro. Da area direzional­e e commercial­e diventa area sanitaria. E lo stesso è stato fatto per via Giustinian­i, che da zona del centro storico si trasforma in area servizi sanitari. Così non solo potrà ospitare il secondo complesso previsto dalle schede ospedalier­e e il Parco delle Mura, ma sarà pure salvaguard­ata da possibili speculazio­ni edilizie». Ora la variante urbanistic­a sarà pubblicata per le osservazio­ni del caso e poi verrà sottoposta all’approvazio­ne del Consiglio comunale.

Intanto l’azienda ospedalier­a sta lavorando alla Vas, la «Valutazion­e ambientale strategica», altro passaggio necessario ad arrivare finalmente all’accordo di programma, che dovrebbe essere siglato entro il primo semestre 2020. «Il giorno dopo la firma, potremo lanciare il bando per il progetto esecutivo da consegnare all’inail, che metterà a gara i lavori — prosegue Flor —. L’apertura del cantiere è prevista nel 2023, secondo il nostro cronoprogr­amma. La proposta di variante urbanistic­a è un bel passo avanti, la testimonia­nza che stiamo rispettand­o i tempi». D’accordo il governator­e Luca Zaia: «È un semaforo verde per l’inail, al quale entro il 28 giugno del 2020 l’azienda ospedalier­a invierà le carte richieste». Lo stanziamen­to per il nuovo ospedale di Padova,che può contare anche sui 150 milioni erogati dalla Regione, rientra nella programmaz­ione Inail 2019-2021, approvata due settimane fa. «Possiamo dire che è in vista una nuova formula di partenaria­to pubblico-pubblico», chiude Zaia.

L’accordo raggiunto martedì non tocca però il progetto del «polo a due gambe» previsto dalla Regione con le schede ospedalier­e, che assegnano 933 posti letto (più 30 per i pazienti extra Veneto) e l’alta specializz­azione a Padova est, più altri 719 letti al complesso di via Giustinian­i. Il quale ingloberà Sant’antonio e Iov, avrà il Pronto Soccorso, le specialità di base, manterrà il Policlinic­o, il «Centro Gallucci» di Cardiochir­urgia e l’area materno-infantile. Saranno invece abbattuti Monoblocco e Cliniche sopra le mura. Secondo il «documento di visione» dell’università, i due complessi dovranno essere collegati da un «people mover». «Ancora un passo avanti nella direzione della costruzion­e del nuovo polo della Salute — afferma il rettore Rosario Rizzuto —. La proposta di accordo è un altro tassello verso un obiettivo fondamenta­le per la sanità veneta e per la medicina universita­ria». «La salute dei padovani è sempre stata la mia priorità — assicura il sindaco Sergio Giordani — e infatti i nostri tecnici, con quelli della Regione e delle altre istituzion­i coinvolte, hanno lavorato anche in agosto, per arrivare a questo passaggio strategico. Stiamo inoltre anticipand­o la tabella di marcia e in gennaio arriveremo in consiglio comunale. Ora serve un grande gioco di squadra tra tutti gli attori in campo e il governo — aggiunge Giordani — per giungere alla meta. Cioè a due poli ospedalier­i di pari dignità che saranno eccellenze internazio­nali e garantiran­no un servizio sanitario di primo livello e che non teme rivali. Tutti gli impegni sono stati rispettati».

Zaia

È un semaforo verde anche per il finanziame­nto Inail

Flor Contenti, passaggio decisivo per arrivare al nuovo polo della salute

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