Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Accelera l’operazione nuovo ospedale
Firma in Regione per le varianti urbanistiche. Giordani: «Ora carte in consiglio»
Nella travagliatissima - ma altrettanto importante vicenda del nuovo ospedale di Padova, ieri è stato superato un altro passaggio che, al di là dei tecnicismi burocratici, segna una accelerazione. È stata firmata in Regione la proposta di Accordo di programma. In soldoni, è il documento che vara le varianti urbanistiche determinanti per tutto l’iter. Esultano il governatore Zaia e il sindaco Giordani, che promette il voto del consiglio comunale a gennaio.
Dopo la firma dell’accordo tra Regione, Università, Comune, Provincia e Azienda ospedaliera avvenuta il 31 luglio 2018 a Palazzo Balbi, la cessione gratuita dei terreni di Padova est da Palazzo Moroni alla giunta Zaia (circa 51 ettari per un valore di 9,7 milioni di euro) siglata ufficialmente il 22 novembre 2018 e l’ok dell’inail, lo scorso 24 maggio, a un finanziamento di 450 milioni di euro, un altro passo avanti verso la cittadella sanitaria del futuro è stato compiuto ieri. Nella sede della Direzione pianificazione territoriale regionale è stata sottoscritta dai cinque enti interessati la proposta di «Accordo di programma» per la realizzazione del nuovo policlinico di Padova est. Tradotto: hanno firmato la proposta di variante urbanistica. «È un passaggio fondamentale — spiega Luciano Flor, direttore generale dell’azienda ospedaliera, stazione appaltante del progetto — abbiamo approvato il cambio di destinazione d’uso dei terreni di San Lazzaro. Da area direzionale e commerciale diventa area sanitaria. E lo stesso è stato fatto per via Giustiniani, che da zona del centro storico si trasforma in area servizi sanitari. Così non solo potrà ospitare il secondo complesso previsto dalle schede ospedaliere e il Parco delle Mura, ma sarà pure salvaguardata da possibili speculazioni edilizie». Ora la variante urbanistica sarà pubblicata per le osservazioni del caso e poi verrà sottoposta all’approvazione del Consiglio comunale.
Intanto l’azienda ospedaliera sta lavorando alla Vas, la «Valutazione ambientale strategica», altro passaggio necessario ad arrivare finalmente all’accordo di programma, che dovrebbe essere siglato entro il primo semestre 2020. «Il giorno dopo la firma, potremo lanciare il bando per il progetto esecutivo da consegnare all’inail, che metterà a gara i lavori — prosegue Flor —. L’apertura del cantiere è prevista nel 2023, secondo il nostro cronoprogramma. La proposta di variante urbanistica è un bel passo avanti, la testimonianza che stiamo rispettando i tempi». D’accordo il governatore Luca Zaia: «È un semaforo verde per l’inail, al quale entro il 28 giugno del 2020 l’azienda ospedaliera invierà le carte richieste». Lo stanziamento per il nuovo ospedale di Padova,che può contare anche sui 150 milioni erogati dalla Regione, rientra nella programmazione Inail 2019-2021, approvata due settimane fa. «Possiamo dire che è in vista una nuova formula di partenariato pubblico-pubblico», chiude Zaia.
L’accordo raggiunto martedì non tocca però il progetto del «polo a due gambe» previsto dalla Regione con le schede ospedaliere, che assegnano 933 posti letto (più 30 per i pazienti extra Veneto) e l’alta specializzazione a Padova est, più altri 719 letti al complesso di via Giustiniani. Il quale ingloberà Sant’antonio e Iov, avrà il Pronto Soccorso, le specialità di base, manterrà il Policlinico, il «Centro Gallucci» di Cardiochirurgia e l’area materno-infantile. Saranno invece abbattuti Monoblocco e Cliniche sopra le mura. Secondo il «documento di visione» dell’università, i due complessi dovranno essere collegati da un «people mover». «Ancora un passo avanti nella direzione della costruzione del nuovo polo della Salute — afferma il rettore Rosario Rizzuto —. La proposta di accordo è un altro tassello verso un obiettivo fondamentale per la sanità veneta e per la medicina universitaria». «La salute dei padovani è sempre stata la mia priorità — assicura il sindaco Sergio Giordani — e infatti i nostri tecnici, con quelli della Regione e delle altre istituzioni coinvolte, hanno lavorato anche in agosto, per arrivare a questo passaggio strategico. Stiamo inoltre anticipando la tabella di marcia e in gennaio arriveremo in consiglio comunale. Ora serve un grande gioco di squadra tra tutti gli attori in campo e il governo — aggiunge Giordani — per giungere alla meta. Cioè a due poli ospedalieri di pari dignità che saranno eccellenze internazionali e garantiranno un servizio sanitario di primo livello e che non teme rivali. Tutti gli impegni sono stati rispettati».
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Zaia
È un semaforo verde anche per il finanziamento Inail
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Flor Contenti, passaggio decisivo per arrivare al nuovo polo della salute