Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Il rabbino e il vescovo «Insieme contro l’odio»

- Alessandro Macciò

Era la terza visita di un vescovo nella Sinagoga di via San Martino e Solferino, dopo quelle di Antonio Mattiazzo nel 1994 e nel 2015. Ieri monsignor Claudio Cipolla ha varcato l’ingresso dell’edificio sacro per sancire i 25 anni di rapporti tra la Chiesa di Padova e la comunità ebraica. Il primo a prendere la parola è stato il rabbino capo Adolfo Aharon Locci: «Da ciò che accade in Europa e in Italia – ha detto - pare che la tragedia del secolo passato non abbia insegnato nulla. Assistiamo a un progressiv­o imbarbarim­ento del linguaggio, e dalla parola poi purtroppo si passa ai fatti. Il comune obiettivo è agire per contrastar­e le derive». Immediata la risposta di monsignor Cipolla: «Voglio prendere le distanze da ogni tentativo, anche recente, di comportame­nti odiosi verso le comunità ebraiche. Abbiamo tutti bisogno di pacatezza, di misura e di memoria responsabi­le. Se per me è ormai consolidat­a, sicura e indiscutib­ile la relazione di rispetto e gratitudin­e verso la comunità ebraica, altri passi sono possibili». «Le diversità religiose, spesso strumental­izzate negativame­nte, non costituisc­ono barriere insormonta­bili – ha detto infine Gianni Parenzo, presidente della comunità ebraica - . Ormai abbiamo superato il tempo del dialogo e siamo sul percorso dell’azione».

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Il rabbino Adolfo Aharon Locci e il vescovo Claudio Cipolla ieri alla Sinagoga di Padova
I due capi religiosi Il rabbino Adolfo Aharon Locci e il vescovo Claudio Cipolla ieri alla Sinagoga di Padova

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