Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Segregata e violentata per giorni, in manette un richiedente asilo
(a.pist.) Sono quasi coetanee la vittima di violenza e il suo angelo custode. Ventidue e ventitré anni, una è la ragazza ceca che per quasi due settimane ha subito i maltrattamenti del giovane che l’ha sequestrata, l’altra è un maresciallo dei carabinieri che da pochi giorni è stata assegnata al comando provinciale di Padova. Si tratta di personale addestrato per gestire situazioni borderline come quelle di donne vittime di violenze sessuali e che segue durante la formazione corsi di preparazione ad hoc. «La ragazza era molto spaventata - racconta il maresciallo - lei è arrivata in Italia con un’aspettativa particolare. Sognava di visitare la città, le era anche stato proposto il matrimonio, e si è trovata sotto sequestro in casa di uno sconosciuto. È stata trattata in maniera violenta. Prima l’uomo ha tentato un approccio con avance, ad esempio le toccava il seno. Poi lei ha compreso che le sue intenzioni erano solo di tipo sessuale, si è rifiutata e lui l’ha obbligata ad avere tutti quei rapporti». Una volta in caserma la giovane della Repubblica Ceca ha avuto difficoltà ad aprirsi ed è stato necessario entrare in empatia con la militare che l’ha tranquillizzata e fatta sentire un po’ a casa. «Tra donne si crea un feeling particolare - spiega - e già il fatto che a parlarti sia una persona dello stesso sesso aiuta. Solo guardandola in viso si capiva cosa aveva passato. Quando si è resa conto che eravamo le forze dell’ordine si è rasserenata. L’abbiamo messa a suo agio, abbiamo pranzato insieme con un piatto di pasta dato che il suo aguzzino non l’aveva neanche nutrita. Aveva lo stomaco chiuso. Poi ha trovato il coraggio di aprirsi».