Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Berti: «Non sapevano? Così è troppo facile Hanno scelto i manager, di chi sarà mai la colpa?»
«La lettera di Benetton? È il paradigma dell’italia dove non è mai colpa di nessuno. Vale tanto più se ti ergi a capitano d’industria e sei stato parte di un sistema che, in modo lecito, certo, ha saputo agire su una politica complice, che ha prodotto, come con le concessioni, cose inconcepibili». Parole dure, quelle di Jacopo Berti. Il capogruppo del M5S in Regione lo sa bene e insiste: «Questa è imprenditoria predatoria. Le concessioni di Autostrade hanno una redditività del 60/80%. Sono uno schiaffo pure a tanti imprenditori che si alzano presto la mattina e lottano ogni giorno per redditività che, se va bene, a fine anno sono del 20%». Benetton si dice tradito a propria volta da manager (e scelte) che si sono poi rivelati inadeguati... «Troppo facile: onori e oneri. Nel momento in cui ti poni a capo di un’impresa, ti prendi la responsabilità di quelli che hai scelto. A fronte di concessioni che, fatte così, non dovrebbero esistere, bisognerebbe esser capaci non dico di risarcire direttamente le vittime, ma almeno di chiedere scusa». Le responsabilità le accertano i pm, però... «Eh no: qui c’è un tema morale e sociale. Hai ricevuto dalla comunità un bene, ti ha fruttato miliardi, non ne hai avuto cura e dici che non è colpa tua di fronte a report del 2014 che ti dicevano che ponte Morandi può venire giù? Sei tu il capo, hai deciso tu, nessuno te lo ha ordinato… Il modello di imprenditoria che ci ispira e apprezziamo è di stampo olivettiano: imprese inserite in comunità e territori che restituiscono a territori e comunità parte di quanto hanno acquisito. Qui siamo di fronte a un’aggressione...». (r.piv.)