Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Segregata e violentata per giorni Arrestato un richiedente asilo
Il caso nel Padovano, in una palazzina della coop Edeco. Il sindaco di Tribano: ora basta
«Come va?» gli ha chiesto il luogotenente Venero Giuffrida. «Tutto bene», ha risposto il nigeriano come se nulla fosse. Un minuto dopo il carabiniere ha sfondato la porta, trovando la ventiduenne seminuda, che era stata segregata e stuprata dal suo aguzzino per 11 giorni. È stato arrestato con l’accusa di rapimento, violenza sessuale e rapina Peter Chiebuka, richiedente asilo di 26 anni, scoperto dagli uomini del luogotenente Luigi Troiano del Nucleo Operativo di Abano Terme dopo che per quasi due settimane ha picchiato, violentato e rinchiuso in una piccola stanza di un appartamento gestito dalla cooperativa Edeco di Padova una giovane adescata in chat. La storia ha inizio circa un anno fa quando Michaela (nome di fantasia) e Peter si sono conosciuti tramite Facebook. Lei è una ragazza della Repubblica Ceca che vive a Praga, orfana di padre e che non ha rapporti con la madre. La storia tra i due è proseguita a distanza fino al 19 novembre, quando lei ha deciso di raggiungere lo straniero a Tribano nella Bassa Padovana. La donna è arrivata con Flixbus allettata dalla proposta di matrimonio che il nigeriano le aveva fatto. Una volta entrata nell’abitazione che l’uomo condivide con altri due connazionali la situazione è precipitata. «Mi ha sequestrato il cellulare, mi ha detto che non sarei più uscita. Voleva rapporti sessuali sempre più frequenti, mi ha preso a pugni e calci» spiegherà poi al maresciallo di 23 anni che per prima raccoglierà la sua testimonianza. La donna è stata anche rapinata di 50 mila corone ceche, circa 2 mila euro, che aveva nel portafogli. La svolta è arrivata sabato in un momento di distrazione del suo aguzzino, quando è riuscita a contattare via Whatsapp un conoscente che dalla Francia ha dato l’allarme alle forze dell’ordine italiane. «Ci siamo diretti verso la palazzina dove sono ospiti i richiedenti asilo e abbiamo individuato l’appartamento - spiega il luogotenente Giuffrida, comandante della stazione di Tribano -. All’interno c’era il nigeriano, gli ho chiesto se era tutto a posto. Lui non sembrava titubante, poi sfondata la porta abbiamo capito quel era la reale situazione». Lo stupratore è stato ammanettato e la donna portata in caserma dove ha trovato il coraggio di ricostruire la vicenda. La vittima è stata poi accompagnata in ospedale per gli approfondimenti medici mentre Chiebuka, dopo essere stato ascoltato dal pm Marco Brusegan, è stato trasferito in carcere. Ora è al vaglio degli investigatori anche la posizione degli altri due richiedenti asilo che vivono nell’appartamento. La gestione degli alloggi è messa sotto accusa da più parti, in primis da Massimo Cavazzana, il sindaco di Tribano, che ha lanciato un appello: «Questo episodio gravissimo dimostra come non vi sia alcun controllo all’interno della struttura. Ho provato a mettermi in contatto con i responsabili di Edeco ma si fatica a ricevere risposte. La situazione è drammatica: quella palazzina va chiusa».