Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Le Sardine dopo l’exploit «Non ci fermiamo qui»

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Marco, Eleonora e Antonio. Sono loro, tre giovani studenti universita­ri che preferisco­no omettere i cognomi («è per non personaliz­zare l’evento»), che hanno preso i contatti con i «colleghi» di Bologna, lì dove tutto è cominciato il 14 novembre scorso, per poi organizzar­e la mobilitazi­one padovana. Un flash mob, quello delle Sardine, che domenica pomeriggio, nonostante la pioggia, ha visto scendere in piazza delle Erbe circa seimila persone. Ragazzi, famiglie, profession­isti, anziani, volti dell’associazio­nismo cattolico e del mondo del volontaria­to. Tutti, per poco più di un’ora, ai piedi di Palazzo della Ragione a cantare l’inno di Mameli, Bella Ciao e le canzoni dei due Lucio, Dalla e Battisti. «Anche a Padova - raccontano Marco e compagni, membri del sindacato studentesc­o di sinistra - siamo riusciti a dimostrare che esiste un’italia diversa da quella populista, qualunquis­ta e xenofoba».

«Ho tanto rispetto per questa piazza bella e spontanea – ha commentato il sindaco Sergio Giordani – Più umanità e più comunità. Questo ci chiedono e su questo la politica si deve impegnare». Ancor più sintetico il vice Arturo Lorenzoni: «Bello vedere così tante persone che pensano col cuore». Persone che, qualora il professore di Coalizione Civica si candidasse alla presidenza del Veneto, sarebbero di certo al suo fianco. Ma, appunto, adesso cosa succederà? «Ci confronter­emo con la cittadinan­za - risponde Marco Centonze, uno dei tre organizzat­ori - e con tutti gli altri gruppi nati in giro per l’italia. Non vogliamo fermarci, ma è presto per dire cosa organizzer­emo e quando». (d.d’a.)

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Piazza gremita La grande folla di domenica sera

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