Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Bpvi, la Roi fa causa al cda di Zonin
Azione di responsabilità della Fondazione per i 23 milioni persi comprando le azioni della banca
Una perdita stimata in oltre 23 milioni di euro e un’azione di responsabilità che chiama in causa amministratori precedenti dell’epoca della simbiosi con Bpvi, tra cui spicca l’ex-presidente della Fondazione Roi, Gianni Zonin. L’ente di mecenatismo culturale del defunto marchese Giuseppe Roi, presieduta oggi da Paola Marini, ha depositato l’azione legale contro gli ex-amministratori. Si tratta di un’azione di responsabilità curata dallo studio bresciano Gitti & Partners sulla base di una relazione sulla valutazione degli investimenti in Banca popolare di Vicenza commissionata nel 2018 e dopo il via libera della Regione del 4 giugno, nella quale sono chiamati in causa i membri del cda ed esponenti della Roi nel periodo compreso tra settembre 2009 e l’estate del 2015 «per fatti - come recita il testo della Regione - riguardanti la loro responsabilità». Il periodo compreso è quello relativo alla presidenza del cda della Roi targata Zonin e i fatti in questione riguardano gli investimenti deliberati in quel lasso di tempo in titoli Banca popolare di Vicenza.
Un’analisi della situazione economica e patrimoniale effettuata dal cda della Roi in carica e citata nella delibera regionale ha portato a evidenziare che «gli investimenti deliberati – si legge nella delibera – o comunque operati nel corso delle gestioni precedenti» hanno creato come conseguenza «ingenti perdite dal patrimonio mobiliare della Fondazione». L’azione di responsabilità non quantificherebbe il danno ma, secondo il report di quella stessa ricognizione, le scelte di investimento operate in titoli di Banca popolare di Vicenza portarono come conseguenza una perdita per la Fondazione stimata in 23,6 milioni di euro nel periodo compreso successivo al settembre 2009.
In realtà, gli investimenti effettuati dall’ente di Contra’ San Marco in titoli dell’ex-istituto di credito erano stati superiori a quella cifra, tanto che in passato l’ente era diventato uno dei primi soci della banca vicentina con un portafoglio di 510 mila azioni. Nel 2017 tuttavia la Fondazione aveva accettato la proposta di transazione arrivata dalla banca o e quella firma aveva consentito di recuperare 5,1 milioni di euro. Per volere della stessa Fondazione Roi e secondo quanto indicato nel via libera della Regione, l’iniziativa legale non si limiterebbe a chiamare in causa i componenti del cda ma pure i membri effettivi del collegio dei revisori dei conti in quello stesso arco temporale.