Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Mantovani ammessa al concordato
(R.pol.) Possono tirare un sospiro di sollievo i 20 lavoratori che da Coge Mantovani sono rientrati alla casa madre Costruzioni Ing. Mantovani a settembre. La loro speranza era appesa alla decisione dei giudici che ieri hanno sciolto la riserva. La prima sezione civile del tribunale di Padova ha ammesso il concordato preventivo della Costruzioni Ing. Mantovani. Il 9 dicembre i lavoratori potranno tornare al lavoro; il 7 luglio 2020, invece, saranno convocati i creditori per discutere il concordato. L’accordo proposto ai creditori, con un ammontare del passivo di 180 milioni di euro, prevede l’uscita dalle difficoltà senza vendere asset, con un concordato in continuità.
Stando alla sostanza del piano prospettato, Mantovani, oltre a pagare il 100% dei crediti privilegiati (oltre ai lavoratori ci sono il fisco e l’inps), prevede che ai chirografari, i creditori non privilegiati, sia saldato il 30% del credito. Per Serenissima Holding spa, la capogruppo della famiglia Chiarotto, non è prevista alcuna liquidazione.
Mantovani indica in quattro anni dall’omologa (il via libera del tribunale, dopo l’eventuale voto positivo della maggioranza dei creditori), l’esecuzione completa del piano. Proseguiranno i contratti di concessione tramite le società veicolo Venice Roport, che gestisce il terminal di Fusina, Sifa, Tressetre, proseguiranno le attività per gli sviluppi delle operazioni di finanza e progetto nei diversi stadi in cui si trovano, ovvero la Superstrada Meolo-jesolo, il Gra di Padova, l’autostrada Ragusa-catania, continueranno inoltre le manutenzioni dell’ospedale all’angelo di Mestre e nel centro di terapia Protonica di Tento. La Mantovani inoltre continuerà fino ad esaurimento le commesse nel porto di Aqaba in Giordania e in Tanzania. Prima dell’omologa in ogni caso i giudici si sono riservati di valutare alcuni aspetti della retrocessione del ramo Coge Mantovani. Se ne riparla il 7 luglio.