Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Pediatria, plateatici, parchi lo scossone soprintendenti che apre una nuova partita
Magani, il nuovo capo delle Belle Arti: «Agiremo con buonsenso»
Non solo la nuova Pediatria. Ma anche i plateatici e gli ombrelloni dei locali del centro storico, la permuta delle palazzine liberty di piazzale Boschetti con un’area a ridosso del parco Iris e lo sbarco di Leroy Merlin all’ex Foro Boario di corso Australia. Sono tanti i «nodi» che il nuovo soprintendente Fabrizio Magani sarà chiamato a sciogliere nelle prossime settimane, ereditando (e magari limando) il lavoro fatto negli ultimi mesi da Vincenzo Tiné. I due dirigenti delle Belle Arti, su decisione del ministro della Cultura, Dario Franceschini, sono infatti pronti a scambiarsi i ruoli. Il 56enne Tiné, ritenuto dai suoi detrattori sin troppo «scrupoloso e intransigente», si occuperà delle province di Verona, Vicenza e Rovigo. Mentre Magani, di due anni più anziano, stimato per il suo fare «dialogante e moderato» e in arrivo proprio dalla città scaligera, si interesserà appunto dei territori di Padova, Venezia, Treviso e Belluno. Qualcuno, di fronte a due profili apparentemente così diversi, potrebbe forse pensare che il trasferimento di Tiné in riva all’adige sia una diretta conseguenza dell’eccessiva «rigidità» mostrata, nel capoluogo euganeo, soprattutto in merito alla nuova Pediatria e alla questione dei tavolini all’aperto dei bar delle Piazze. Da Roma, però, fanno sapere che si tratta di un ordinario pacchetto di nomine, che nulla c’entra con i casi aperti in questa o quella città. «Nelle scorse settimane – conferma il diretto interessato – la Corte dei Conti ha mosso dei rilievi su alcune designazioni. E allora il ministero ha stabilito di fare quest’ennesimo giro di valzer, a distanza di pochi mesi da quello precedente. Ma questi avvicendamenti non c’entrano assolutamente nulla con le questioni locali e ovviamente non rispondono ai desiderata del politico di turno. Precisato questo – aggiunge Tiné – mi dispiace andar via da Padova. Anche perché, sulla nuova Pediatria e sul ridisegno complessivo dell’ospedale di via
Giustiniani, stavamo per raggiungere un accordo che avrebbe reso più bello e armonioso l’intero progetto. Un accordo che, adesso, sarà chiuso dal mio successore». Già, il suo successore: «Domani (oggi, ndr), a Verona, ci incontreremo con il collega Tiné e ci scambieremo un po’ le questioni. Per quanto riguarda Padova – precisa Magani – so soltanto quello che ho letto sui giornali. In particolare, voglio approfondire bene la vicenda della nuova Pediatria, parlandone innanzitutto con il sindaco e il direttore generale dell’azienda Ospedaliera. E come sempre, il mio operato e ogni mia decisione saranno guidati dall’equilibrio e dal buonsenso».
Ma l’approdo a Padova del nuovo soprintendente potrebbe facilitare lo sblocco anche di altre situazioni. Come quella dei bar del centro, sulla quale va peraltro registrata l’ultima proposta di Tiné, già bollata come «irricevibile» dagli esercenti: okay agli ombrelloni dalle 11,30 alle 19 dal primo giugno al 30 settembre, ma stop ai plateatici dal primo novembre al 28 febbraio (e riduzione degli stessi in piazza dei Signori a tutela della visuale tra la Torre dell’orologio e la chiesa di San Clemente). Infine, in ballo, restano lo scambio Boschetti-iris tra Comune e privati e l’insediamento di Leroy Merlin all’ex macello di corso Australia, che le Belle Arti devono ancora approvare in maniera definitiva.