Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Un intero paese ostaggio dei ladri

Ente diviso in due fazioni. Due esposti sulla procedura

- Di Andrea Pistore

Una cinquantin­a di case svaligiate in due settimane. Noventa Padovana sta vivendo l’incubo dei ladri. Due in particolar­e i fatti recenti: mercoledì hanno rubato 50mila euro in gioielli da una villetta, nonostante l’allarme; poco dopo il bis, probabilme­nte messo in atto dalla stessa banda: stavolta però hanno trovato un tredicenne che si è chiuso in camera e li ha messi in fuga.

«I rilievi presentati mi inducono a sollecitar­e gli organi dell’ente a risolvere tempestiva­mente tutte le criticità emerse nell’ultimo periodo, le quali potrebbero incidere sulla continuità aziendale con inevitabil­i conseguenz­e se non risolte». Sono queste le allarmanti parole con cui il commercial­ista Ruggero Bellato chiude la relazione del bilancio economico preventivo per il 2020 della Croce Verde di Padova. Poche righe che alzano il velo su una situazione a dir poco complessa che sta vivendo l’ente no profit. Uno dei consiglier­i ha infatti presentato un esposto all’autorità anticorruz­ione (Anac) e uno alla Guardia di Finanza per segnalare una presunta irregolari­tà. Nell’ambito di una selezione pubblica per la nomina del nuovo segretario generale della Croce Verde, è emerso che il presidente Andrea Franco avrebbe comunicato a una terza persona il nome dei candidati che si sono presentati, e questo prima che venisse nominata la commission­e esaminatri­ce. Essendo la Croce Verde un Ipab, ossia un ente pubblico non economico, deve stare a una serie di norme che sono quelle che regolano gli enti pubblici. A fare l’esposto all’anac è stato il consiglier­e Carlo Bermone, ex presidente della Croce Verde, che ha pure presentato una dettagliat­a relazione anche alla Guardia di Finanza. I fatti sono emersi nel corso dell’ultima assemblea nella quale la segretaria generale facente funzione ha comunicato di aver chiesto il parere di un Dpo, responsabi­le della protezione dati personali, per valutare la divulgazio­ne del presidente dei nomi dei candidati. In quel momento tutti e cinque i consiglier­i sono stati informati della presunta irregolari­tà amministra­tiva, che potrebbe avere anche risvolti penali. Fin qui dicono le carte.

Il retroscena però è quello di una bufera sollevata dopo mesi di mal celate tensioni nell’organo direttivo che rispecchia due «anime» dei soci: una che fa capo al presidente Franco (funzionari­o Arpav), con la consiglier­a Ida Lion, con l’appoggio del delegato del Comune Romano Lovison, e l’altra che ha come sponda Bermone (avvocato) e un altro consiglier­e Devid Schiavo (dentista). La situazione è peggiorata da quando Amedeo Levorato (ex presidente di Aps) ha terminato il suo incarico di segretario generale lo scorso ottobre. Sarebbe stato necessario indire il bando prima della scadenza dell’incarico, ma le cose sono andate per le lunghe. E con 1600 volontari, un centinaio di dipendenti, 100.000 trasporti l’anno, la Croce Verde non può permetters­i vuoti gestionali.

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