Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Un intero paese ostaggio dei ladri
Ente diviso in due fazioni. Due esposti sulla procedura
Una cinquantina di case svaligiate in due settimane. Noventa Padovana sta vivendo l’incubo dei ladri. Due in particolare i fatti recenti: mercoledì hanno rubato 50mila euro in gioielli da una villetta, nonostante l’allarme; poco dopo il bis, probabilmente messo in atto dalla stessa banda: stavolta però hanno trovato un tredicenne che si è chiuso in camera e li ha messi in fuga.
«I rilievi presentati mi inducono a sollecitare gli organi dell’ente a risolvere tempestivamente tutte le criticità emerse nell’ultimo periodo, le quali potrebbero incidere sulla continuità aziendale con inevitabili conseguenze se non risolte». Sono queste le allarmanti parole con cui il commercialista Ruggero Bellato chiude la relazione del bilancio economico preventivo per il 2020 della Croce Verde di Padova. Poche righe che alzano il velo su una situazione a dir poco complessa che sta vivendo l’ente no profit. Uno dei consiglieri ha infatti presentato un esposto all’autorità anticorruzione (Anac) e uno alla Guardia di Finanza per segnalare una presunta irregolarità. Nell’ambito di una selezione pubblica per la nomina del nuovo segretario generale della Croce Verde, è emerso che il presidente Andrea Franco avrebbe comunicato a una terza persona il nome dei candidati che si sono presentati, e questo prima che venisse nominata la commissione esaminatrice. Essendo la Croce Verde un Ipab, ossia un ente pubblico non economico, deve stare a una serie di norme che sono quelle che regolano gli enti pubblici. A fare l’esposto all’anac è stato il consigliere Carlo Bermone, ex presidente della Croce Verde, che ha pure presentato una dettagliata relazione anche alla Guardia di Finanza. I fatti sono emersi nel corso dell’ultima assemblea nella quale la segretaria generale facente funzione ha comunicato di aver chiesto il parere di un Dpo, responsabile della protezione dati personali, per valutare la divulgazione del presidente dei nomi dei candidati. In quel momento tutti e cinque i consiglieri sono stati informati della presunta irregolarità amministrativa, che potrebbe avere anche risvolti penali. Fin qui dicono le carte.
Il retroscena però è quello di una bufera sollevata dopo mesi di mal celate tensioni nell’organo direttivo che rispecchia due «anime» dei soci: una che fa capo al presidente Franco (funzionario Arpav), con la consigliera Ida Lion, con l’appoggio del delegato del Comune Romano Lovison, e l’altra che ha come sponda Bermone (avvocato) e un altro consigliere Devid Schiavo (dentista). La situazione è peggiorata da quando Amedeo Levorato (ex presidente di Aps) ha terminato il suo incarico di segretario generale lo scorso ottobre. Sarebbe stato necessario indire il bando prima della scadenza dell’incarico, ma le cose sono andate per le lunghe. E con 1600 volontari, un centinaio di dipendenti, 100.000 trasporti l’anno, la Croce Verde non può permettersi vuoti gestionali.