Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Overdose, ragazzo muore tra i pendolari
Stazione ferroviaria di Mestre, tarda mattinata. Il viavai è continuo: pendolari che vanno al lavoro, turisti che arrivano o che ripartono. L’ingresso è affollato, come a tutte le ore del giorno. Tra i passanti c’è un ragazzo, si sente male e improvvisamente collassa a terra. Gli agenti della Polfer lo soccorrono e poco dopo arriva l’ambulanza. I dubbi sono pochi: è una sospetta overdose. Gli operatori riescono a rianimare il giovane, lo caricano a bordo e lo portano in ospedale. Alcune ore dopo, a metà pomeriggio, il suo cuore smette definitivamente di battere. È un 24enne friulano, C.D.S., l’ultima presunta vittima della droga a Mestre. La conferma arriverà con un’eventuale autopsia che la procura nelle prossime ore deciderà se disporre, ma l’ipotesi degli investigatori è che questa morte sia legata all’eroina. E sarebbe una delle tante, l’ultima, che si aggiunge a una lunga lista di almeno una ventina di persone che dal 2017 ad oggi hanno perso la vita per colpa di questa droga, facendo diventare Venezia la capitale dei decessi. Ventenni, quarantenni, chi si è fatto l’ultima dose in casa, da solo, chi in compagnia del fidanzato e chi in macchina o in strada. Arrivano da tutte le province e anche da fuori regione, come il ragazzo di Osoppo, in provincia di Udine, che è morto ieri. È di poco tempo fa il caso di due tossicodipendenti multati perché scoperti dalla polizia locale a farsi una dose sul marciapiede, in mezzo alle auto in sosta, in pieno giorno. «Una situazione incontrollabile, invivibile, spaventosa», sono le parole dei residenti e dei commercianti del quartiere Piave, che ogni giorno fanno i conti con episodi di violenza e liti tra spacciatori.