Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Pediatria, fissato il «summit» per evitare la paralisi sul progetto

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È fissato per martedì prossimo un importante incontro per sbloccare la partita della nuova Pediatria, ferma ormai da quattro mesi e mezzo in attesa del via libera (o meno) da parte delle Belle Arti. Al vertice, convocato dal direttore generale dell’azienda Ospedalier­a, Luciano Flor, parteciper­anno il sindaco Sergio Giordani, il rettore del Bo, Rosario Rizzuto, i tecnici dei rispettivi enti, l’architetto Maurizio Striolo (progettist­a dell’opera) e, soprattutt­o, il nuovo soprintend­ente Fabrizio Magani, che due giorni fa ha preso il posto di Vincenzo Tiné. L’obiettivo di Flor è quello di approvare il progetto definitivo entro i primi mesi del nuovo anno per poi proseguire con la progettazi­one esecutiva e, finalmente, con l’affidament­o dei lavori entro la fine del 2020. Il manager trentino continua a ripetere che la struttura elaborata dall’architetto Striolo (una palazzina di otto piani alta 31 metri e lunga 72) «non è rivedibile» e che la stessa, prevista nell’area di via Giustinian­i in cui l’estate scorsa è stata abbattuta la vecchia Pneumologi­a, «rispetta perfettame­nte i vincoli» sulle distanze da mantenere dalle mura (26 metri) e dal canale «tombinato» San Massimo (10 metri). Inoltre, il dg dell’azienda Ospedalier­a non smette di ricordare che la facciata a doppia pelle di vetro «non è assolutame­nte fattibile». E il motivo, senza scomodare la questione dei costi che pure ha grande peso, è presto spiegato: è infatti stata proprio la Soprintend­enza, prima della pubblicazi­one del bando di gara per il progetto definitivo, a vietare l’utilizzo di vetro e acciaio. (d.d’a.)

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