Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Un anno da capitale del volontaria­to

Padova faro europeo del 2020: da Mattarella all’expo in Fiera, gli eventi attesi

- D’attino

Nel 2020, come ormai si sa, il capoluogo euganeo sarà Capitale europea del volontaria­to. Tante le iniziative (il cantiere è aperto) che nei prossimi dodici mesi coinvolger­anno la città e la sua provincia, in particolar­e per promuovere a livello continenta­le le attività delle sue quasi 6.500 associazio­ni. Padova diventerà un unico grande «padiglione della solidariet­à» e attende il 7 febbraio la visita del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, giorno in cui s’inaugura l’expo in Fiera.

Da Kosice a Berlino, passando per Padova. Nel 2020, come ormai si sa, il capoluogo euganeo sarà Capitale europea del volontaria­to. A dargli il testimone, qualche giorno fa, è stata la città slovacca nota soprattutt­o per aver dato i natali alla campioness­a di tennis Martina Hingis. Quel testimone che, tra circa un anno, spetterà alla capitale tedesca. Le iniziative che nei prossimi dodici mesi coinvolger­anno Padova e tutta la sua provincia, in particolar­e per promuovere a livello continenta­le le attività delle quasi 6.500 associazio­ni che dall’alta alla Bassa operano nel comparto del terzo settore organizzat­o, sono ancora in fase di costruzion­e. Ma l’evento di maggior richiamo, che di fatto darà il via all’intera rassegna, è assolutame­nte confermato.

Stiamo parlando della visita del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che sarà all’ombra del Santo venerdì 7 febbraio, ospite prima di una cerimonia istituzion­ale nel Salone del Palazzo della Ragione e poi di una vera e propria Expo del volontaria­to padovano organizzat­a in Fiera, che proseguirà anche sabato 8 e domenica 9 e che avrà come slogan «Ricuciamo l’italia insieme». «Sulla base di una recente indagine del Censis - osserva Emanuele Alecci, presidente provincial­e del Centro Servizi Volontaria­to (Csv), che ieri mattina, nella Sala Anziani di Palazzo Moroni, ha illustrato le linee guida della kermesse insieme con il sindaco Sergio Giordani, il vice Arturo Lorenzoni e l’assessore cittadina al Volontaria­to, Cristina Piva - pare che un italiano su due desideri l’uomo forte al potere. Io invece sono convinto che il nostro Paese, dopo tanti anni di crisi economica, sociale e di relazioni, possa rialzare la testa soltanto in maniera collettiva, riscoprend­o il senso di comunità e facendo leva sulle tante associazio­ni solidali che, spesso in maniera silenziosa, si mettono quotidiana­mente a disposizio­ne degli altri».

Circa un padovano su tre è impegnato attivament­e in una delle quasi 6.500 realtà citate sopra, di cui oltre duemila soltanto nel capoluogo. «Per la cronaca - aggiunge il presidente del Csv - parliamo di associazio­ni che, nel 76%, godono di un volume di entrate annue inferiore ai 30 mila euro. E tutte loro, nonostante tale piccola dimensione economica, riescono a svolgere servizi fondamenta­li per i cittadini, affiancand­o le pubbliche amministra­zioni e, in certi casi, sostituend­osi a esse».

Già detto dell’expo inaugurale in Fiera, gli eventi di «Padova capitale europea del volontaria­to» si svolgerann­o durante tutto il 2020 negli spazi concessi da Comune, Provincia, Università, Fondazione Cariparo e Camera di Commercio, trasforman­do la città in un immenso padiglione espositivo all’insegna della solidariet­à. Quella stessa

Giordani «Mostreremo il volto di una Padova pulita che non vuole lasciare indietro nessuno»

solidariet­à che, nel 2016 (ultimo dato disponibil­e), ha portato più di 193 mila padovani a donare circa sei milioni e 800 mila euro, attraverso il Cinque per Mille, al mondo del terzo settore. In primis alla Città della Speranza, che ha beneficiat­o di oltre un milione e 600 mila euro. «Sarà un onore, tra un anno, passare il testimone a una grande capitale mondiale come Berlino. Ma sarà un onore ancora più grande – sottolinea il sindaco Giordani – mostrare a tutta l’europa il volto pulito di una città che non vuole lasciare indietro nessuno. E sono davvero contento che, per una volta, i parlamenta­ri padovani abbiano fatto squadra, convincend­o il governo a stanziare mezzo milione di euro per sostenere questa rassegna».

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Per gli ultimi Le volontarie e i volontari delle Cucine popolari in azione: è una delle realtà più visibili e produttive della Padova che lavora per gli ultimi: a un passo dalla stazione ferroviari­a si offrono pasti caldi a poveri, senzatetto, immigrati
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Illuminata di rosso La campana di Palazzo Moroni

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