Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Caro Pd, sulle Regionali evita i tatticismi»
Bisato in frenata su Lorenzoni (che non la prende bene), risposta di Coalizione civica
Non si fanno attendere, come prevedibile, le repliche alle parole pronunciate da Alessandro Bisato, sindaco di Noventa Padovana ma soprattutto segretario veneto del Pd, in merito alle elezioni regionali della prossima primavera. Bisato, con una nettezza che più di qualcuno ha giudicato «fuori luogo», ha bollato come una «fuga in avanti» non solo la discesa in campo de «Il Veneto che vogliamo», ma anche l’eventuale candidatura a presidente, per l’intero centrosinistra, del vicesindaco di Padova, Arturo Lorenzoni. «Nessuno nega l’importanza di questa rete che si sta costituendo - ha detto il segretario dem, riferendosi al movimento “dal basso” orchestrato dalla padovana Coalizione Civica - Ma non accettiamo diktat da parte di nessuno. E fatico a capire per quale motivo si dovrebbe scartare a prescindere l’ipotesi di fare le primarie per scegliere
La dem Camani «Invece che perderci in discussioni politiciste, lavoriamo per un vasto schieramento»
il nostro frontman o la nostra frontwoman».
Dichiarazioni, molto decise, a cui Nicola Rampazzo, capogruppo di Coalizione Civica a Palazzo Moroni e tra i principali promotori de «Il Veneto che vogliamo», risponde così: «Non esiste alcuna fuga in avanti. Esiste invece una pluralità di soggetti che si sta organizzando, nella maniera più aperta possibile, e che sta unendo gli sforzi per costruire un’alternativa alla Lega e al governatore in carica Luca Zaia. Sono d’accordo con Bisato - osserva Rampazzo non è questo il momento di parlare di candidati. Ma non è nemmeno il momento di tattiche e preclusioni». Un concetto, quest’ultimo, ribadito anche dall’ex deputata Vanessa Camani, membro della direzione nazionale del Pd e ritenuta molto vicina al segretario nazionale Nicola Zingaretti: «Chiuderci in noi stessi, sarebbe un errore tragico. E lo sarebbe pure guardarci l’ombelico e perderci in oziose discussioni politiciste, magari ponendo veti incomprensibili. Dobbiamo invece accettare la sfida - scandisce Camani - e dimostrarci una forza intelligente e lungimirante che si adopera concretamente per mettere in piedi, con il contributo di tutti, un vasto schieramento da opporre all’inconcludenza di Zaia e al populismo leghista. È vero - aggiunge l’ex deputata - il tempo dei nomi verrà più avanti. Ma dovrà avvenire all’insegna della competenza e, in particolare, della rappresentatività, con metodi inclusivi e partecipativi. Perché un partito forte e orgoglioso della propria identità non può temere l’apertura e il confronto». Già, e Lorenzoni? L’uscita di Bisato, che ha comunque dichiarato di stimarlo «sia come persona che come amministratore», non gli è proprio piaciuta. Ma, almeno per il momento, preferisce(come ha sempre fatto finora) lavorare sotto traccia.