Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«Adottare è lungo, complesso e costoso Ma non c’è alternativ­a»

Il docente e il magistrato: niente scorciatoi­e

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«Ci provano in tanti credendo che sia tutto lecito, ma non si può fare». Queste le parole di Simonetta Matone, giudice, oggi sostituto procurator­e generale presso la Corte d’appello di Roma, e per 17 anni pm per il Tribunale dei Minori, rispetto al caso di Mirco Coccato. La Matone racconta in proposito: «Ho visto casi di tutti i tipi, anche di padri che fingono relazioni extraconiu­gali per avere i bambini». Non è esattament­e il caso di Coccato, che sostiene di aver agito alla luce del sole ma ammette di aver cercato una strada «alternativ­a» alle lunghe e costose procedure internazio­nali. «Si tratta di atti illegittim­i e quando la verità viene a galla, e quasi sempre questo accade, i bambini vengono tolti dai genitori che li hanno ‘adottati’ in questo modo e si verificano situazioni molto dolorose per tutti. E poi c’è il risvolto penale: insomma sconsiglio vivamente di portare a termine trovate del genere».

Chi ha adottato un bambino lo sa: il percorso per diventare genitori è complesso, lungo e sì, ci vogliono anche molti soldi. «Ma è giusto perché ci sono delle profession­i, come lo psicologo, il traduttore, e molte altre, che vanno pagate». Le parole sono di Paolo Gubitta, economista, professore ordinario di organizzaz­ione aziendale e family business e presidente del corso di laurea triennale in Economia all’università di Padova, ma soprattutt­o padre di un bambino di sei anni e mezzo adottato con

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