Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Pacchi fermi, pronte le prime denunce
Il Codacons: «Procediamo per danno esistenziale, leso il sentimento d’affetto di fare regali» I sindacati dei fattorini: «Grande sensibilità unire i diritti dei lavoratori a quelli dei consumatori»
Se non suona al campanello di casa, il Natale va risarcito. Le associazioni che difendono i consumatori sono pronte: entro il 24 dicembre i pacchi di Fedex dovranno uscire dai magazzini e raggiungere i legittimi proprietari, pena una reazione collettiva «per danni esistenziali, ancor prima che economici», annuncia il presidente del Codacons Franco Conte. E non se la prende con i 175 driver veneti di Fedex che da giovedì hanno mollato i regali in magazzino per protestare contro le consegne al limite dell’impossibile (150 a testa in dodici ore), anzi: «Il consumatore non vuole vedersi arrivare a casa uno “schiavo” a consegnargli il pacco. Chiede che quel regalo arrivi in tempo e, soprattutto, che il fattorino sia rispettato nella sua dignità di lavoratore. Sostenendo i diritti dei consumatori cerchiamo di piegare i prepotenti di questa società».
Il danno patrimoniale dovuto alla consegna in ritardo lascia il tempo che trova, sostiene Codacons, ma quello esistenziale del Natale rovinato «c’è eccome». «E’ una lesione al mio sentimento di fare un presente che diventa una testimonianza di stima e affetto — spiega Conte — e ha valore giuridico. Questo è il danno che chiederemo a Fedex. Gli acquirenti ci mandino una e-mail in cui descrivono il caso. Noi le raccoglieremo e, per iniziare, manderemo una nota a questi “potenti internazionali”, che vanno educati». La strategia è di fare leva sulla reputazione dell’azienda. «L’etica della reputazione — insegna Conte — non si fa subendo, ma reagendo a situazioni come queste. Se da oggi in poi l’azienda non mette a posto il contratto dei driver, possiamo fare una diffida anche al venditore del prodotto che c’è dentro al pacco, informandolo che Fedex non ha garantito la consegna. Il venditore che dopo la diffida incarica ancora Fedex per la consegna dei suoi prodotti a quel punto non può più esimersi dalla responsabilità dei ritardi, non può più dire che non lo sapeva».
Arrabbiature pronte a infuocare anche la casella e-mail di Adico: «Ma ancor prima meglio che il cittadino invii un fax già oggi a Fedex, intimando all’azienda che, se entro il 24 dicembre non consegnerà il pacco, agirà nei suoi confronti chiedendo adeguato indennizzo morale — invita il presidente Carlo Garofolini —. Così si può già da ora mettere in mora l’azienda, non solo per un risarcimento, ma per il danno morale. Certo, è più importante un lavoro dignitoso che ricevere un regalo in tempo per Natale. Ma se la pressione dei consumatori può diventare un aiuto, allora è bene allearsi, soprattutto a Natale». E l’idea entusiasma i sindacati: «Unire diritti dei cittadini a quelli dei lavoratori è sintomo di grande sensibilità — ringrazia Romeo Barutta di Filt Cgil Veneto —. Più i consumatori stanno attenti e più dovranno esserlo le imprese con i propri dipendenti». Attenzione da dare anche al regalo cliccato: lo shopping on line va vaccinato, assicura Adico, con quattro semplici regole. Altrimenti la fregatura è dentro il pacco, in ritardo e pure vuoto: «Per prima cosa leggete le recensioni: se sono negative, alla larga; verificate sempre la presenza nel sito di numeri a cui qualcuno risponde in caso di problemi; cercate di pagare in contrassegno, o al massimo date un acconto minimo; scegliete un sito di e-commerce sicuro, con la presenza del lucchetto sulla barra d’indirizzo; preferite aziende che abbiano sede in Italia, perché altrimenti la trafila del recesso, quando va bene, è molto più complicata».