Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Nuova Pediatria, il sì ancora non c’è adesso spunta l’alluminio in facciata

Il soprintend­ente: serve un progetto meno impattante. E il via libera dovrà attendere l’anno nuovo

- Davide D’attino

Fumata grigia. Il grande ottimismo che si respirava alla vigilia, evidenteme­nte, era un po’ eccessivo. Ieri infatti, al contrario di quanto si credeva (anzi ci si augurava) da più parti, il soprintend­ente Fabrizio Magani non ha dato alcun via libera al progetto definitivo della nuova Pediatria di via Giustinian­i, che è in attesa di approvazio­ne ormai da più di cinque mesi. Il neo responsabi­le cittadino delle Belle Arti, che una ventina di giorni fa ha improvvisa­mente preso il posto di Vincenzo Tiné, ha invece preteso ulteriori modifiche all’opera «disegnata» dall’architetto Maurizio Striolo, spiegando che la palazzina di otto piani (alta 31 metri e lunga 72), prevista nell’area in cui l’estate scorsa è stata abbattuta la vecchia Pneumologi­a, deve essere «meno impattante» e, soprattutt­o, «più leggera e pregevole» dal punto di vista architetto­nico. Dettami che, al direttore generale dell’azienda Ospedalier­a, Luciano Flor, ai tecnici di Regione, Università e Comune e allo stesso Striolo (tutti convocati negli uffici padovani della Soprintend­enza in via Aquileia), hanno ricordato quelli già avanzati, prima di essere trasferito a Verona, dal predecesso­re di Magani. Anche Tiné, infatti, esigeva che il nuovo edificio fosse inserito in maniera più «armonica e rispettosa del paesaggio circostant­e» nella zona est di via Giustinian­i, data la vicinanza delle mura cinquecent­esche e, in particolar­e, del Bastione Cornaro. E il nuovo capo delle Belle Arti, nella riunione di ieri pomeriggio, ha sostanzial­mente ribadito tale impostazio­ne, smentendo chi pensava (o magari sperava) di trovarsi di fronte a una persona più «morbida e accomodant­e». «Apprezzo gli sforzi che sta facendo il progettist­a. Ma - si è limitato a dire Magani, prima di recarsi a Palazzo Santo Stefano per incontrare il prefetto Renato Francesche­lli - mi aspetto qualcosa di più. Comprendo l’urgenza di realizzare questa nuova Pediatria. E difatti, nei prossimi giorni, non andrò in ferie. E sarò disponibil­e per una nuova riunione pure la vigilia di Natale». Nessuna parola, invece, dagli altri protagonis­ti della vicenda.

L’architetto Striolo, però, ha già in serbo un’ulteriore «miglioria» per accontenta­re la Soprintend­enza. La palazzina, in estrema sintesi, sarà dipinta interament­e di bianco (meno acceso della versione originaria) e quindi spariranno sia il marrone dai due corpi laterali che tutti gli altri colori dalle finestre.

Inoltre, dopo aver scartato per ragioni economiche e di manutenzio­ne la doppia pelle di vetro e il «bosco verticale», verrà inserita sulla facciata una sottile griglia in alluminio per dare profondità all’edificio. Una soluzione, quella appena descritta, che comunque comporterà una generale revisione dei costi, già saliti da 53 a 61 milioni di euro, e dunque un nuovo allungamen­to dei tempi. Tanto che, malgrado la fiducia dispensata da più di qualcuno nei giorni scorsi, sarà praticamen­te impossibil­e approvare il progetto definitivo entro la fine dell’anno. E il «sogno» del direttore di Pediatria, Giorgio Perilongo, che sperava di poter festeggiar­e lo sblocco della vicenda in occasione del «Canta Natale» di domenica prossima, è destinato a rimanere tale. Per la fumata bianca, infatti, bisognerà sicurament­e attendere il 2020.

Magani

«Mi aspetto qualcosa di più. Disponibil­e a riunioni anche alla vigilia di Natale»

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A destra, il soprintend­ente Fabrizio Magani ieri insieme al dg dell’ospedale Luciano Flor
Vertice A destra, il soprintend­ente Fabrizio Magani ieri insieme al dg dell’ospedale Luciano Flor

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