Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Fermato il razzo, Cheops non decolla
Rinviato il lancio del telescopio made in Padova. Delusione alla Specola
Approvata nel 2012 dall’agenzia spaziale europea (Esa), la missione Cheops avrebbe dovuto partire ieri mattina dallo spazioporto di Kourou (Guyana francese) a bordo di un razzo Soyuz-fregat alle 9.54 italiane. Obiettivo: studiare i pianeti extra-solari che potrebbero ospitare vita più vicini alla Terra, anche grazie al telescopio realizzato da una trentina di ricercatori padovani affiliati all’inaf e al dipartimento di Fisica e Astronomia dell’università. In questi anni il team padovano ha contribuito alla progettazione ottica, all’integrazione delle componenti ottiche con la struttura meccanica e alla validazione della strumentazione del telescopio, così ieri l’osservatorio astronomico ha organizzato una diretta streaming per seguire l’evento.
Cheops avrebbe dovuto separarsi dal razzo alle 12.19 per poi mandare i primi segnali attorno alle 12.50, ma a quell’ora la trepidazione aveva già lasciato spazio alla delusione: il conto alla rovescia infatti è stato interrotto un’ora e mezza prima del decollo, a quanto pare per un problema al software del lanciatore, e dunque il lancio del satellite è stato rimandato. Ieri sera l’esa non aveva ancora comunicato la data del nuovo tentativo, che potrebbe avvenire anche nelle prossime ore; a Kourou erano presenti otto ricercatori padovani, che probabilmente dovranno fare rientro in Italia senza aver assistito al lancio. Tra loro anche Roberto Ragazzoni, direttore dell’inaf, e Giampaolo Piotto, docente del dipartimento, che hanno confermato il problema tecnico in collegamento telefonico. I relatori dell’evento hanno comunque intrattenuto il pubblico della Specola con slide e spiegazioni sulla missione.