Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Pantano, spariscono le condanne per Ascierto anche un’assoluzione
Raffica di prescrizioni. L’ex deputato: per me si chiudono 8 anni di ansia
di Giorgia Meloni. Altri del mio partito – afferma Ascierto – qui a Padova hanno solo sparso veleno sul mio conto. Anche l’arma mi ha totalmente escluso, pur essendo l’unico maresciallo dei carabinieri eletto in Parlamento. Non mi hanno mai invitato ad alcuna ricorrenza. Ora non esigo scuse ma rispetto».
Non solo Ascierto, anche gli altri imputati sono stati in parte assolti, in parte «graziati» dalla prescrizione. È il caso di Aldo Luciano Marcon, ex direttore dell’ater di Venezia e Padova accusato di aver ottenuto favori da piccoli impresari in cambio di appalti: uscito indenne in secondo grado. Invece per l’ex funzionario della Provincia di Padova, Nazario Borina, gli atti sono stati rimandati in procura per rideterminare il reato. L’unico condannato dalla prima sezione penale della Corte d’appello di Venezia (presidente il giudice Francesco Giuliano) è il tenente colonnello dell’esercito Roberto Lasalvia che in primo grado aveva preso 3 anni e cinque mesi, pena ridotta a un anno e sei mesi. Anche lui era accusato di aver ottenuto favori personali da impresari che in cambio si sarebbero assicurati appalti di manutenzione per gli immobili dell’esercito.
Le indagini erano state condotte dai carabinieri di Padova a partire dal 2009: dapprima sull’arpav (inchiesta che ha poi portato alla condanna dell’ex carabiniere Franco Cappadona) e poi su altri enti pubblici. «Potrei rinunciare alla prescrizione e accertare la mia completa innocenza – chiude Ascierto – ne parlerò con il mio legale Matteo Cavatton». Ma per una serie di complessi cavilli giuridici questa opzione per lui non sarebbe più praticabile.