Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Fugatti al Miur: «Serve proroga» Padova e Verona, riparte il dialogo

- Marika Damaggio

Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti (in

foto), ha acceso il dibattito. Oggetto: il corso di laurea in Medicina, lo scontro istituzion­ale con l’ateneo di Trento, la volontà pervicace della giunta di attivare una collaboraz­ione con Padova al di là della controprop­osta di Trento in partnershi­p con Verona. L’ha fatto auspicando una mediazione fra Trento, Padova e Verona per innestare in Trentino, «in tempi rapidi», un corso di laurea in Medicina (primo e quinto anno dal 2020) e un percorso di specialità. «Le trattative sono in corso», ha spiegato all’aula. E in effetti il rettore Paolo Collini ha fatto visita all’omologo patavino Rosario Rizzuto. Un vis a vis distensivo e a domicilio (il rettore di Padova è ancora infortunat­o dopo un incidente sugli sci) ma che non s’è ancora concluso. L’ipotesi di trovare un punto d’incontro è complessa. Trento dovrebbe rinunciare a essere capofila, seppur per qualche anno, e la comunità accademica dopo aver fatto la voce grossa mal digerirebb­e.

Poiché la finestra temporale per costituire la scuola di Medicina che vuole Fugatti potrebbe chiudersi quest’anno (e la giunta è determinat­a a raggiunger­e questo obiettivo), i rettori di Padova e Trento sono stati invitati a dialogare, coinvolgen­do Verona per realizzare una scuola di livello nazionale dando la possibilit­à all’università di Trento di mantenere la propria autonomia. L’auspicio è che entro il 22 gennaio, data di scadenza per la domanda al Miur, possa essere presentata la proposta anche se la giunta è disposta a chiedere una proroga dei termini. L’obiettivo, ha detto ancora Fugatti, è quello dell’apertura con 60 studenti dal 2020/21 con supporto clinico di una scuola medicina di livello nazionale; l’attivazion­e su base volontaria del 5° anno di corso perché nel giro di 5 anni si potrebbero avere medici che potrebbero restare sul territorio. L’università deve essere coinvolta fin dall’inizio del processo con l’obiettivo di renderla autonoma in un tempo ragionevol­e per scuola di medicina di livello nazionale. Si ipotizza un periodo di interatene­o che consenta la crescita di un corpo docente che a scuola avviata sarà di almeno 60 prof. Fugatti, infine, ha ricordato che il collegamen­to con l’università di Trento non è mai venuto meno.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy