Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Rinoceronte bianco, team per salvarlo dall’estinzione
Fecondazione in vitro, non ci sono più maschi
Ricercatori dell’ateneo di Padova in prima linea nel progetto internazionale finanziato dalla Germania per salvare dall’estinzione il rinoceronte bianco del Nord. Fecondazione in vitro, tre embrioni pronti.
Corsa contro il tempo per salvare dall’estinzione il rinoceronte bianco del Nord. Non esistono più maschi della specie e allora un consorzio di scienziati, conservatoristi e istituzioni di Kenya, Germania, Repubblica Ceca, Giappone, America e Italia (in prima fila l’università di Padova) è ricorso alla fecondazione in vitro. Sono stati utilizzati nove ovociti prelevati in Kenya, tra l’agosto e il dicembre 2019, dalle ultime due femmine al mondo, Najin e Fatu, e fecondati con gli spermatozoi congelati estratti nel 2014 da Sudan, maschio morto a 40 anni, e da un altro esemplare. Si sono sviluppati tre embrioni: due la scorsa estate, l’ultimo dopo Natale, ora conservati in azoto liquido e in attesa di essere impiantati su «madri surrogate».
«La procedura si è dimostrata sicura e riproducibile e può essere eseguita regolarmente prima che le femmine avanzino troppo con l’età: hanno già 30 anni — spiega Najib Balala, segretario di gabinetto del ministero del Turismo e della fauna selvatica del Kenya —. Sono ora in corso i preparativi per le prossime fasi della missione di salvataggio del rinoceronte bianco del Nord. La minaccia è di un’imminente estinzione». Gli scienziati devono selezionare un gruppo di rinoceronti bianchi del Sud della riserva di Ol Pejeta per individuare
De Mori Tuteliamo il benessere delle ultime due femmine rimaste
una femmina che potrebbe fungere da «madre surrogata». Per ottenere i migliori risultati, il team si avvale dell’esperienza maturata con le tecniche di trasferimento di embrioni nei rinoceronti bianchi del Sud, affinate per la riproduzione nei giardini zoologici europei. Nonostante siano necessarie ulteriori ricerche, il team confida che il primo tentativo, mai compiuto prima, possa avvenire entro l’anno.
Il ruolo dell’università di Padova in questo progetto, denominato «Biorescue» e finanziato dalla Germania con 4 milioni di euro, è fondamentale. L’obiettivo è di far progredire le tecniche di riproduzione assistita e le procedure associate alle cellule staminali previa una valutazione etica complessiva a favore della salvaguardia del rinoceronte bianco del Nord e affidata appunto all’ateneo veneto. Coinvolto con la professoressa Barbara de Mori, direttore del Laboratorio di Etica per la Medicina veterinaria, la conservazione e il benessere degli animali. «Insieme alla mia équipe ho seguito i vari passaggi del progetto, affiancando gli scienziati in Kenya — spiega la professoressa de Mori — nel rispetto di una rigorosa valutazione etica di tutte le procedure coinvolte, a tutela del benessere di Najin e Fatu. La novità del lavoro in corso è che l’analisi etica di ogni step viene concordata da tutti i soggetti interessati prima di procedere. Non c’è un controllo a posteriori, chi opera lo fa sulla base di una lista dettagliata di passaggi decisi a priori per garantire il benessere degli animali, la qualità e la correttezza delle procedure». Gli ovociti infatti sono stati prelevati dalle femmine di rinoceronte bianco del Nord con anestesia generale e i due esemplari vivono in un’area protetta, accudite 24 ore su 24 da operatori specializzati. «Stiamo cercando la madre surrogata, in Kenya e negli zoo europei — aggiunge la docente padovana —. Se tutto andrà bene, i cuccioli vivranno
nell’area protetta. Noi dovremo garantire il benessere delle femmine, per consentire loro di far crescere la prole e quindi di continuare la specie». Il Dipartimento di Biomedicina comparativa e alimentazione dell’università di Padova sta sviluppando una ricerca sulla conservazione della fauna selvatica e del benessere, con particolare attenzione alla valutazione etica dei progetti di ricerca e dei programmi educativi.
Tornando alla speranza di veder nascere i cuccioli quest’anno, dice Jan Kirsten, responsabile del «Global Business Franchise per la fertilità»: «È un privilegio sostenere la missione di salvare il mammifero più minacciato del mondo con la nostra esperienza e le nostre tecnologie all’avanguardia. Siamo entusiasti che un embrione di rinoceronte bianco del Nord si sia sviluppato con l’aiuto della nostra incubatrice Geri».«non sappiamo di quanti embrioni avremo bisogno per veder nascere un cucciolo — aggiunge Jan Stejskal, direttore dei progetti internazionali dello Zoo di Dvur Králové (Repubblica Ceca) —. Una cooperazione a lungo termine tra scienziati, esperti di zoo e conservazionisti è cruciale se vogliamo dare speranza a una specie che altrimenti si estinguerebbe in pochi anni».