Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Bruciavano le auto a chi litigava con loro

- M.cit.

Un debito non saldato, rapporti familiari tesi e una lite scoppiata in discoteca per un cocktail versato. È questo il movente di tre raid incendiari messi a segno da tre ventenni a Miane, Pieve di Soligo e Vittorio Veneto. Piromani per vendicare l’onore ferito di uno di loro, S.C. 21enne operaio di origine russa residente nel Vittoriese. Era lui, secondo i carabinier­i di Vittorio Veneto il regista dei blitz con tanica e benzina, ai danni di persone che avevano avuto l’ardire di dargli fastidio. Compreso suo padre, con il quale ha rapporti molto tesi.

Ad aiutarlo due amici del paese, un 22enne operaio nella stessa azienda del complice e l’unico incensurat­o del gruppo, un 21enne disoccupat­o di origine polacca. I tre sono stati denunciati per incendio doloso continuato in concorso. Tre i raid incendiari che vengono loro attribuiti, il primo il 21 dicembre 2018 a Miane, dove vanno a fuoco un’audi A3 e un’audi TT di proprietà di un uomo e di una donna che vivono poco distante. Il 7 aprile a Pieve di Soligo, il secondo rogo: a bruciare un furgone Fiat Doblò, di proprietà del padre del 21enne. L’ultimo il 13 aprile, nel parcheggio multipiano di piazza Medaglie d’oro a Vittorio Veneto dove le telecamere li immortalan­o arrivare e agire con la stessa modalità: cospargere con benzina una Smart Roadster e darle fuoco. Le indagini dei carabinier­i di Vittorio Veneto, dei colleghi della stazione di Col San Martino e della polizia giudiziari­a dei vigili del fuoco, hanno consentito di risalire alla targa dell’auto usata dai piromani: «Abbiamo raccolto elementi sufficient­i per risalire al 21enne e all’amico 22enne che lavora con lui – spiega il capitano Giuseppe Agresti -. E proprio il 21enne ha confessato». Ha infatti detto di aver incendiato l’audi a Miane perché il proprietar­io gli doveva del denaro e non voleva restituirg­lielo e di aver dato fuoco al Doblò a Pieve di Soligo per le tensioni con suo padre. Il proprietar­io della Smart aveva avuto invece la sfortuna di urtalo per errore, in un locale. «Ai danni del proprietar­io della Smart – conclude Agresti - i tre hanno anche messo a segno un furto all’inizio di marzo, rubando dall’auto un tubo di scarico cromato e l’autoradio. Oggetti che abbiamo trovato, insieme a una tanica, a casa dei tre».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy