Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Park Prandina, spunta un nuovo sondaggio
Commissionato dal Comune a società di consulenza. I commercianti: presa in giro
Non sono bastati i quattro mesi di percorso partecipato di Agenda 21, durato da febbraio a giugno dell’anno scorso. E non è stato sufficiente nemmeno l’esito di un sondaggio, effettuato dall’istituto veronese Scenari Politici e diffuso circa tre settimane fa, secondo cui il 58% dei cittadini desidera che l’ex caserma Prandina di corso Milano diventi stabilmente un parcheggio, magari con più dei 250 posti auto attuali. La giunta di Palazzo Moroni, infatti, sembra non avere ancora le idee chiare sul futuro dell’ex presidio militare alle porte del centro storico. Tanto che ieri, stanziando poco più di 5.700 euro, ha deciso di far svolgere un ulteriore sondaggio per conoscere la volontà della maggior parte dei padovani.
L’indagine, per la cronaca, è stata affidata ad Antonio Vianello, titolare della Sdv Consulenze e Ricerche di Marketing, che ha sede proprio in corso Milano, a due passi dalla zona in questione. Ma la cosa, inevitabilmente, manda su tutte le furie Massimiliano Pellizzari, presidente dell’associazione dei commercianti del centro: «Siamo davvero alle comiche. È infatti da più di vent’anni, cioè da quando nel ‘99 i militari hanno definitivamente abbandonato quell’area, che la stragrande maggioranza dei cittadini chiede di realizzare alla Prandina un grande parcheggio, di certo più capiente di quello odierno, a servizio di tutte le persone che entrano a Padova dalla zona ovest della provincia. Purtroppo però per colpa delle divisioni all’interno della maggioranza, la giunta continua a prendere tempo e a fare melina». Lo sfogo del presidente dell’acc è indirizzato soprattutto al vicesindaco con delega alla Mobilità, Arturo Lorenzoni, e agli altri esponenti di Coalizione Civica: «Adesso basta - sbotta Pellizzari - Ci dicano chiaramente che, alla Prandina, non vogliono alcun parcheggio, piccolo o grande che sia». Sulla stessa linea, il numero uno dell’ascom, Patrizio Bertin: «Siamo stufi di questo modo di fare, la smettano di prenderci in giro». (d.d’a.)