Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Micalizzi, le Regionali e la voce su Bettin assessore
La PADOVA voce, per certi versi incredibile, circola almeno da una settimana. Dentro e fuori Palazzo Moroni. E dopo averne ricevuto conferma da più fonti, è adesso il caso di riportarla. Come noto, a meno d’improbabili ripensamenti, l’assessore cittadino ai Lavori Pubblici, Andrea Micalizzi, sarà uno dei candidati di punta del Pd, insieme con il segretario veneto nonché sindaco di Noventa Padovana, Alessandro Bisato, alle elezioni regionali della prossima primavera. E qualora, come prevedibile, conquistasse un seggio nel parlamentino di Palazzo Ferro Fini a Venezia, il suo posto in giunta potrebbe essere preso da Massimo Bettin (in foto). Ovvero da colui che, da inizio legislatura, rappresenta molto di più che un «semplice» portavoce del primo cittadino Sergio Giordani. Già segretario provinciale del Pd e oggi membro della direzione nazionale del partito, Bettin costituisce infatti il primo consigliere del sindaco, sia a livello politico che dal punto di vista istituzionale. Un impegno a tutto campo, sette giorni su sette, che gli vale uno stipendio lordo di circa 5.800 euro al mese, sul quale peraltro risulta tuttora pendente un esposto alla Corte dei Conti presentato, a ottobre 2017, dall’allora capogruppo della Lista Bitonci, Matteo Cavatton, oggi esponente di Fratelli d’italia. Ma per quale motivo Bettin dovrebbe abbandonare questo ruolo, «accontentandosi» di una poltrona da assessore?
Più di qualcuno sostiene che l’ex segretario dem abbia intenzione di candidarsi alle prossime elezioni politiche, che potrebbero cadere prima della fine naturale della legislatura in corso (primavera 2023), e che quindi, in vista di tale appuntamento, abbia bisogno di una visibilità maggiore rispetto a quella attuale. D’altronde, malignano alcuni, l’ingresso in giunta non gli impedirebbe di continuare a svolgere, nell’ombra la funzione di portavoce. (d.d’a.)