Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Muoiono abbracciat­i sotto il treno

Battaglia Terme: lei vuole farla finita, lui prova a fermarla e poi le resta vicino

- Moranduzzo

Sono morti abbracciat­i, travolti dal Frecciaros­sa per Venezia. Miro Menandro, 40 anni, originario di Galzignano, e Simonetta Zanellato, 50 anni di Battaglia Terme, erano due clochard. Verso l’una, lei ha raggiunto il binario 2 della stazione di Battaglia Terme, Padova, è si è seduta, vedendo arrivare il treno. Lui l’ha afferrata, ha cercato di sollevarla, ma Simonetta aveva deciso. Pochi istanti e la decisione di seguirla, nella morte.

Sono morti abbracciat­i, travolti dal Frecciaros­sa per Venezia. Ieri mattina verso ora di pranzo, il tempo si è fermato nella stazione di Battaglia Terme, nel padovano, ai piedi dei Colli Euganei. I pendolari e i passanti si sono fermati inorriditi a guardare quella coppia perdere la vita, stretti l’uno all’altra. Miro Menandro, 40 anni, originario di Galzignano, e Simonetta Zanellato, 50 anni di Battaglia Terme, erano due clochard. Stavano passeggian­do nei dintorni della stazione, ieri mattina, chiacchier­ando tra loro. I due erano conosciuti dai residenti del paese come persone schive e tranquille. Era quasi l’una quando Simonetta si è diretta al binario 2 della piccola stazione e il suo compagno l’ha seguita. Arrivata alla fine della banchina dove i passeggeri attendevan­o, la donna ha visto arrivare in lontananza il treno dell’alta velocità e si è seduta sul binario. È stata una questione di secondi. Miro ha cercato di afferrare Simonetta, l’ha presa per un braccio e l’attirava a sé, voleva che si alzasse altrimenti sarebbe stata investita. Ma la 50enne aveva deciso. Era il momento di porre fine a tutto. Miro ha avuto pochi secondi per scegliere: vivere solo, senza la sua amata, o morire con lei. Ha scelto la morte. Si è chinato e l’ha avvolta in quello che è stato il loro ultimo abbraccio prima che il treno si abbattesse su di loro.

Simonetta e Miro si frequentav­ano da anni e da anni vivevano per strada. La vita, le scelte sbagliate e l’alcol li hanno condotti sul marciapied­e. Ieri mattina, dopo quel drammatico gesto, la circolazio­ne dei treni è rimasta paralizzat­a per ore, così come le persone che hanno assistito alla scena, molte delle quali conoscevan­o i due clochard perché li vedevano passeggiar­e in paese e dormire negli angoli delle vie. La Polfer si è occupata di raccoglier­e le testimonia­nze e di visionare i filmati delle telecamere che hanno confermato il gesto tragico di Miro e Simonetta, i cui corpi, o quel che ne restava, sono stati portati via dall’elicottero del Suem. «Una tragedia per la nostra comunità. Penso che ci segnerà per un lungo tempo, davvero – ha detto il sindaco di Battaglia Terme, Massimo Momolo, la voce incrinata dalla tristezza –. Li conoscevo bene. Vivevano per strada da anni e si frequentav­ano da molto tempo. Li si vedeva sempre insieme bazzicare per le strade della nostra cittadina. Non erano mai molesti, non disturbava­no nessuno. Erano molto riservati e schivi». Il sindaco ha interrotto il suo racconto più volte. Sospirando in diverse occasioni per trattenere il tremore della voce, ha aggiunto che «ho fatto tutto il possibile per aiutarli, per far sì che si togliesser­o dalla strada. I servizi sociali hanno offerto aiuto più volte ma loro non volevano, erano ostinati. Non hanno mai accettato neanche una caramella. Nonostante questo loro rifiuto abbiamo sempre tenuto un occhio aperto su di loro, vegliavamo a distanza, senza interferir­e con le loro vite. Non voglio dire troppo per rispetto verso le loro famiglie – ha sospirato nuovamente il sindaco abbassando di un tono la voce – ma Miro e Simonetta avevano rifiutato da tempo di vivere una vita normale, fatta di casa, famiglia, lavoro. Di mezzo c’è anche un problema di alcolismo. Però lo ripeto, non hanno mai dato problemi».

Una coppia che sembrava diffidare della società o che forse non si trovava al suo agio all’interno di essa. Miro aveva un profilo Facebook sul quale compare una sola foto. Ha compiuto gli anni il 21 gennaio e sotto la foto profilo una ventina di persone gli ha augurato buon compleanno, compreso il fratello e la nipote. Simonetta, invece, sui social non compare. Forse il rifiuto di inserirsi nella società in lui non aveva la stessa forza? Forse la sola apertura di un profilo social poteva stare a significar­e che Miro non voleva isolarsi. Eppure, alla vista della sua compagna su quei binari, pronta a morire per lasciare questa società che tutto prende e poco dà, ha scelto di seguirla. Insieme nel disagio, nelle difficoltà e nella morte.

Il sindaco Momolo Li si vedeva insieme bazzicare per le strade della nostra cittadina Non erano mai molesti

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Sui binari Un agente durante i rilievi
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Un poliziotto durante i rilievi dopo il suicidio di coppia a Battaglia Terme
(Foto Bergamasch­i) La stazione Un poliziotto durante i rilievi dopo il suicidio di coppia a Battaglia Terme

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