Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Appalto affidato per il restauro del Castello Carrarese

Assegnato, dopo mille complicazi­oni, l’appalto per l’ala sud

- Davide D’attino

Ieri l’appalto per la ristruttur­azione dell’ala sud del Castello Carrarese è finalmente stato assegnato. Inaugurazi­one prevista nel 2022.

Il percorso, come forse si ricorderà, è stato lungo e complicato. Ma ieri l’appalto relativo alla ristruttur­azione dell’ala sud del Castello Carrarese, finanziato con un totale di cinque milioni e 400 mila euro da Stato (tre milioni e 600 mila euro), Fondazione Cariparo (un milione e mezzo di euro) e Comune (300 mila euro), è finalmente stato assegnato. L’intervento, al termine del quale l’ex carcere cittadino potrà stabilment­e essere riaperto al pubblico, verrà eseguito da un pool di imprese composto dalle vicentine Edilrestau­ri srl e Maroso Costruzion­i srl e dalla bergamasca Techne Spa, che ha promesso di portare a termine i lavori con uno «sconto» di circa un milione e 400 mila euro rispetto al prezzo fissato come base d’asta. Lavori che in realtà, a luglio dell’anno scorso, a distanza di ben nove mesi dalla presentazi­one delle quattordic­i offerte in gara, erano stati affidati a un gruppo di aziende napoletane (Talletti Costruzion­i Srl, Impiantist­ica Generale Snc e Lanzano Costruzion­i Srl). In un secondo momento, però, la commission­e giudicatri­ce, presieduta da Stefano Benvegnù (dirigente del settore Lavori Pubblici a Palazzo Moroni), si era accorta di alcune «anomalie» nella proposta avanzata dalle tre ditte campane. Quest’ultime, nello specifico, avevano previsto d’installare, nell’ala sud del Castello, un grande impianto di geotermia. Ma tale sistema, peraltro non richiesto nel bando, avrebbe fatto lievitare (e non di poco) i costi della ristruttur­azione. E allora, non senza qualche difficoltà, si è deciso di escludere dalla gara le tre aziende napoletane e di assegnare appunto l’appalto a Edilrestau­ri e colleghe.

Il cantiere, conclusa questa lunga fase amministra­tiva, dovrebbe partire entro la fine di questo mese. In merito, però, non paiono esserci troppe certezze: «Da metà giugno a metà settembre - spiega l’assessore comunale alla Cultura, Andrea Colasio - nella piazza d’armi del Castello, è in programma la consueta rassegna di eventi musicali e teatrali. E quindi, per evitare che lavori e spettacoli s’intralcino a vicenda, stiamo pensando di rinviare l’inizio dell’intervento a dopo l’estate». Un intervento che, nella migliore delle ipotesi, dovrebbe durare un anno e mezzo. «La speranza - dice ancora Colasio - è quella di inaugurare la nuova ala sud a primavera 2022».

Ma come verrà «riempita» la parte dell’ex carcere che si affaccia su riviera Tiso da Camposampi­ero? Anzitutto, con un museo del design e dell’arte contempora­nea, contenente non solo la collezione donata alla città da Giuseppe Bortolussi (l’ex segretario della Cgia di Mestre, scomparso a luglio 2015), ma anche alcuni «pezzi» dello storico Gruppo N e di artisti padovani come Alberto Biasi, Gastone Rinaldi e Paolo De Poli. E poi con i 130 «papiri d’autore» della mostra «Patavina Libertas» che si è svolta da aprile a luglio 2014 al San Gaetano di via Altinate. Insomma, un nuovo polo culturale nel pieno centro di Padova, peraltro a due passi dal futuro campus universita­rio progettato all’interno dell’ex caserma Piave.

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Uno scorcio del Castello Carrarese così come si presenterà dopo la ristruttur­azione: ospiterà un nuovo grande polo culturale
Rendering Uno scorcio del Castello Carrarese così come si presenterà dopo la ristruttur­azione: ospiterà un nuovo grande polo culturale

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