Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Debito piscine, riunione fiume a palazzo Nodari Al lavoro, insieme, commissione Bilancio, Lavori pubblici e Sport. Ma nessuno commenta
Acqua in bocca sulla soluzione del maxi-debito delle piscine, stimato in circa 8 milioni di euro che pendono sulle casse di Palazzo Nodari.
Il vincolo della riservatezza, imposto dal segretario generale Alessandro Ballarin, è stato rispettato dai consiglieri comunali, anche al termine della seduta congiunta e riservata delle commissioni consiliari Bilancio, Lavori pubblici, Sport.
Una riunione fiume quella di ieri, iniziata alle 17 e finita poco prima delle 21, in cui sono state dettagliati i percorsi per la transazione con la Banca popolare dell’emilia Romagna (Bper), divenuta interlocutrice con l’acquisizione, a fine novembre scorso, di Unipol Banca, istituto di credito con cui «Veneto Nuoto» (società promotrice del «project financing» per la costruzione dell’impianto sportivo, oggi fallita) aveva contratto il mutuo per realizzare l’opera.
La convenzione collegata al progetto stesso, sottoscritta nel 2006 negli ultimi giorni della giunta di Paolo Avezzù, (poi presidente del consiglio comunale con i sindaci Bruno Piva e Massimo Bergamin), prevede che il Comune subentri nel pagamento delle rate del finanziamento, in caso di inadempienza del gestore verso la banca finanziatrice: da qui l’esigenza della difficile trattativa, ora condotta dall’amministrazione comunale che, da giugno scorso, è guidata dal nuovo sindaco Edoardo Gaffeo.
Gli oltre 6,3 milioni richiesti da Bper si sommano agli 1,4 definiti dal «lodo Baldetti», stabilito in conciliazione per la ritardata consegna ai privati dei terreni delle vecchie piscine di viale Porta Adige, dove ora c’è un supermercato.
La decisione di secretare la discussione è stata oggetto di polemiche da parte dell’opposizione che avrebbe chiesto motivazione scritta della decisione a Ballarin che, ieri, avrebbe consegnato una risposta nero su bianco di cui i consiglieri avrebbero preso atto, rispettando, al pari dei colleghi di maggioranza, la consegna del silenzio. Nella risposta sarebbero state ribadite le necessità di tutela per l’ente, stante anche l’esistenza di svariati contenziosi collegati al fallimento di Veneto Nuoto, necessari alla definizione esatta delle somme da ripianare. In ogni modo, una volta raggiunto l’accordo e omologata la soluzione dal giudice, i verbali verranno desecretati.
Una modalità analoga a quella prevista per il consiglio comunale del prossimo venerdì, in cui l’aula, sempre a porte chiuse, sarà chiamata con ogni probabilità a chiudere una vicenda lunga quattordici anni.