Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«Dopo 30 anni, vedo l’alba e vendo brioches»

Coprifuoco da virus, storie di riconversi­one dei locali. Come nel caso di Birrolandi­a

- Andrea Pistore

«In trent’anni non avevo mai visto la città alle 6 di mattina con gli occhi di un lavoratore». Emanuele Alfonzetti, per tutti Lele, è il titolare di Birrolandi­a, la birreria più longeva del quartiere Forcellini che ha stravolto le sue abitudini per tentare di restare a galla. Mentre in queste ore si paventa addirittur­a l’ipotesi di chiudere per 15 giorni ogni attività esclusi supermerca­ti e farmacie, i gestori dei locali provano a reinventar­si. Alfonzetti in tempo di Coronaviru­s - e in poche ore - è passato dallo spillare bionde o ambrate a puntare su caffè, brioches e cappuccini. L’orario di apertura? Dalle 6 alle 18, quasi un paradosso per chi abitualmen­te accoglie i clienti dalle 19 alle 2 di notte col suo ormai celebre «Ciao Ragazzi». «L’alba l’ho vista solo quando chiudevo tardi, ma era per tornare a casa a fine turno scherza - è tutto strano, anche solo il fatto di pensare che alle 23.30, dopo un film, vado a dormire. Per noi è un cambio epocale. Oggi (ieri, ndr) tutto sommato qualcosa abbiamo venduto: circa 25 brioches, quasi tutte per i lavoratori della zona che iniziavano o andavano in pausa». Dover consigliar­e se scegliere il cornetto alla nutella o quello alla marmellata non è proprio come stappare una Ipa americana o versare una Weizen tedesca con panino al wurstel: «Mi è venuta l’idea di provare a servire le colazioni, i pranzi e gli snack di metà pomeriggio. I dipendenti sono tutti collaborat­ivi perché purtroppo il problema riguarda anche loro. Lavoreremo a turni, qualcuno farà un po’ di ferie, altri riposerann­o anche in base alle esigenze familiari». Non appena ha esposto la sua idea sui social network tanti amici e clienti lo hanno incoraggia­to con messaggi e pacche sulle spalle virtuali. «È vero che sono qua per vendere birra e panini e il nostro scopo di solito è aggregare, stavolta vogliamo dare un servizio in più con le precauzion­i del caso, magari anche ai nostri “vicini” della Croce Verde sono particolar­mente sotto pressione». Altri hanno seguito il suo esempio. Il pub Asinella di via Chiesanuov­a si è organizzat­o per consegnare taniche di birra a domicilio e L’enoteca La Moscheta di Corso Milano ha deciso di chiudere mantenendo attiva solo la vendita di vino per asporto.

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(Fossella/ Bergamasch­i) Sorridente Emanuele Alfonzetti al banco del suo locale, Birrolandi­a, nel quartiere Forcellini

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