Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Mercato semi deserto treni vuoti e controlli Rovigo è «zona rossa»

Quattro nuovi contagi, due sono sacerdoti e uno ha solo 40 anni

- Nicola Chiarini Antonio Andreotti

Poca gente tra i banchi del mercato e ingressi contingent­ati nei rari negozi che hanno la fortuna di vedere entrare qualche cliente. Il centro storico di Rovigo vive così la prima giornata di zona rossa per il coronaviru­s. A poco sono serviti gli appelli all’ottimismo apparsi su alcune vetrine («Andrà tutto bene» il mantra), tanto che in molti oggi non rialzerann­o la saracinesc­a.

«Decisione sofferta e amara – commenta su Facebook Rita Pizzo, portavoce del consorzio Centro Città – abbiamo considerat­o che per la salute nostra e dei clienti affrontere­mo un periodo senza entrate. Quanto tutto sarà finito, ripartirem­o più forti che mai». Intanto sono 4 i nuovi casi di Coronaviru­s registrati ieri in Polesine, tutti tra Medio e Alto. Salgono così a 11 i pazienti contagiati in provincia di Rovigo dove, però, è ancora esclusa la presenza di un focolaio. Aumentano da 151 a 165 le persone sotto sorveglian­za attiva, perché entrate in contatto con positivi al virus. Tra i colpiti, due sono sacerdoti (uno di 75 anni, l’altro di 40) di una medesima comunità religiosa (ora attenziona­ta dalle autorità sanitarie) che avrebbero contratto la malattia a Camposampi­ero, nel Padovano, dove hanno trascorso alcuni giorni per un incontro di preghiera. Gli altri due sono liberi profession­isti. Il primo di 52 anni avrebbe contatti con una persona di

Mantova risultata a propria volta contagiata, il secondo di 56 ha si è rivolto direttamen­te alle autorità sanitarie alla comparsa dei primi sintomi, dopo essere stato per lavoro in Emilia Romagna e nelle Marche.

«Delle 11 persone risultate positive – spiega Antonio Compostell­a, direttore generale dell’usl 5 Polesana - 2 sono state già dimesse e sono in via di guarigione. C’è poi un paziente in Terapia intensiva, ma in migliorame­nto, al pari dei 4 assistiti in Malattie infettive. I restanti 4, infine, sono in isolamento domiciliar­e». Tra le notizie positive, la negatività al tampone dei dipendenti dei Pronto soccorso di Rovigo e Adria (circa 40 in tutto) finiti sotto sorveglian­za, dopo avere soccorso due pazienti positivi, arrivati incautamen­te nei reparti. Sul fronte controlli su strada e sui treni la giornata di ieri è servita soprattutt­o ad assestare il tiro in vista di oggi, quando la macchina organizzat­iva dovrebbe entrare a pieno regime. Da segnalare soprattutt­o la moria di utenti dei treni: ieri mattina alle 8 in stazione a Rovigo si contavano sulle dita di due mani. Intanto da Fabio Ballestrie­ro, segretario provincial­e del sindacato autonomo di polizia (Sap), arriva una riflession­e: «Iniziano a scarseggia­re i dispositiv­i di protezione individual­e, ovvero mascherine e guanti, per i colleghi. Ci è stato assicurato che la fornitura arriverà a breve, ma la situazione ci costringe a tenere alta l’attenzione». Un fronte che sta creando qualche timore, visto che eventuali infrazioni potrebbero costare la serrata, è quello della chiusura dopo le 18 di bar, pizzerie, ristoranti. Possono lavorare oltre l’orario solo le strutture per asporto.

Mobilità Ieri giornata di test, da oggi scattano controlli più serrati in strada

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