Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Per gli atleti poco da temere Noi fermi fino al 20 marzo»
Sogliano, dg del Padova: «Ieri ultimi allenamenti, poi lo stop al lavoro Hallfredsson a casa con l’influenza per non mettere a rischio la squadra»
Sean Sogliano, il Cittadella ha deciso di interrompere gli allenamenti della prima squadra dopo il consiglio federale che ha confermato lo stop ai campionati fino al 3 aprile. Il Padova come si comporterà?
«Abbiamo programmato gli ultimi allenamenti ieri prima del rompete le righe fino al 20 marzo come previsto dalla Lega Pro».
Che obiettivi avete dato ai giocatori?
«Cercheremo di puntare a riprendere l’attività nel primo weekend utile e cioè quello del 4-5 aprile, sperando che nel frattempo la situazione migliori».
Ci sono giocatori che hanno accusato sintomi influenzali in questo periodo?
«C’è stato il caso di Emil Hallfredsson che ci ha messo tutti in allarme. Aveva accusato un piccolo mancamento durante l’amichevole contro il Delta Porto Tolle, poi febbre, mal di testa e sintomi influenzali. Per precauzione l’abbiamo lasciato a casa in questi ultimi giorni, senza farlo allenare con la squadra. Anche perché il tampone per il coronavirus non viene effettuato subito a chi accusa i sintomi e non possiamo mettere a rischio l’intera squadra. Per questo abbiamo pensato di fare così fino a quando non starà bene».
Per il resto nessun altro problema?
«Abbiamo dato raccomandazioni precise ai giocatori. Durante i giorni di stop devono vedere meno persone possibili e attenersi scrupolosamente ai termini di legge dettati dall’emergenza coronavirus. Ovviamente non possono allontanarsi dalla città e andare
Il lavoro blindato «Abbiamo svolto tutte le sedute a porte chiuse all’appiani dove abbiamo più spazio»
a trovare parenti. Devono essere responsabili sia per se stessi che per i compagni. Alessandro Favalli della Reggiana ha preso il virus andando a trovare i nonni, abbiamo chiesto di evitare per quanto possibile queste situazioni».
I giocatori hanno paura? «Sono giovani e forti, sanno che la loro fascia di età è poco esposta al rischio, ma rischio zero non c’è per nessuno, quindi devono comportarsi di conseguenza».
A proposito di Hallfredsson. È vero che l’islanda lo ha convocato per le qualificazioni agli Europei?
«È vero, ma ho i miei dubbi che l’europeo verrà effettivamente disputato. Muove centinaia di migliaia di persone, ha una valenza internazionale e siamo molto vicini come date a quelle attuali in cui siamo in piena emergenza».
La federazione islandese ha chiesto garanzie mediche sulle sue condizioni?
«La convocazione sarebbe per il 23 marzo, visto che il 26 è in programma Romania – Islanda su gara secca, poi nel caso il 30 ci sarebbe la finalissima. Ma la Federazione islandese ci ha chiesto di anticipare il suo arrivo, perché con ogni probabilità lo metteranno per almeno una decina di giorni in isolamento prima di farlo unire al gruppo».
Quali misure avete adottato per gli allenamenti che avete svolto?
«Stiamo svolgendo tutte sedute a porte chiuse, le persone che possono entrare sono pochissime anche nel nostro staff, li facciamo all’appiani perché ci sono due spogliatoi e perché possiamo distanziare maggiormente i calciatori».
Per la C e la B ieri il consiglio federale non ha fatto alcuna ipotesi. Voi sapete qualcosa?
«Per ora sul tavolo ci sono solo ipotesi per la A, poi il 23 marzo si parlerà anche di B e C. Al momento nessuno sa quello che accadrà».