Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
I sindaci e il Patto un mese per sforare
Il sottosegretario Baretta: «Risorse per gli enti locali da spendere per l’emergenza»
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, è stata chiara: «Il patto di Stabilità è sospeso, ora il bilancio italiano può gestire la crisi. Fine degli egoismi». Un messaggio atteso, arrivato ieri l’altro (dopo che la stessa von der Leyen, per placare le polemiche dell’italia verso l’europa aveva detto «siamo tutti italiani»), che ha fatto tirare un sospiro di sollievo a chi ci governa in questo momento di grande emergenza, sanitaria ed economica in cui versa il nostro Paese, per la pandemia dei coronavirus. Le domande da porsi sono le seguenti: ma ora, cosa accadrà? Anche i sindaci potranno sforare il Patto di stabilità e liberare le risorse accantonate? A fare chiarezza ci pensa il sottosegretario all’economia, il veneziano Pier Paolo Baretta. «Quello che ha deciso la Commissione europea - dice l’esponente Pd e candidato a sindaco di Venezia - riguarda solo lo Stato italiano. Starà poi al governo consentire agli enti locali di accedere a queste risorse».
Servirà un decreto economico ad hoc, in ottica emergenza coronavirus. «Andrà così - riprende Baretta - lo faremo presumibilmente nei primi giorni di aprile. Il documento economico conterrà risorse per la sanità e, appunto consentirà agli enti locali di avere a disposizione denaro da destinare al sostegno delle famiglie, alla disinfestazione delle strade, agli straordinari del personale di Polizia municipale impiegato nei controlli, alle spese importanti a cui questa emergenza sta costringendo i Comuni».
Ma il presidente dell’anci (Associazione nazionale comuni italiani) veneta, il sindaco leghista di Treviso Mario Conte, lancia un immediato grido di allarme. «Mi chiamano cittadini in lacrime - dice perché non riescono più a pagare le bollette, l’affitto, alcuni addirittura a fare la spesa. Ci sono imprenditori che hanno appena aperto un’attività e per farlo si sono impegnati con le banche e adesso non sanno più a che santo votarsi. E il governo vuole fare il decreto ad aprile? Ieri dovevano farlo, non ad aprile».
La voce di Conte è rotta: te
Baretta Serve un decreto economico del governo
”
Conte Mi chiamano i cittadini in lacrime
me il peggio il sindaco di Treviso: «Non possiamo aspettare aprile, non abbiamo tempo. Oggi sento lacrime, domani non so. Chi ci governa non deve sottovalutare il fattore psicologico delle persone, sta cominciando a circolare un malessere che non vorrei sfociasse in qualcosa di grave».
Conte non perde poi occasione per rimarcare che l’emergenza coronavirus «deve comunque essere a carico dello Stato». E spiega: «Noi sindaci aiuteremo sicuramente i nostri concittadini con i soldi liberati dal vincolo del Patto di Stabilità. Ma sia chiaro che quei soldi li anticiperemo e che ogni euro da noi speso deve esserci restituito dallo Stato».