Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Covid, 4 morti e oltre 1200 positivi mascherine cinesi: metà già piazzate
Ancora vittime a Merlara e Schiavonia. Tamponi a tappeto, infettati altri 2 medici di base
Coronavirus, il bollettino di guerra continua a registrare lutti. Sono quattro i padovani morti ieri, cui si aggiunge un chioggiotto ricoverato a Schiavonia: si tratta di Giovanni Boscolo Bello Sacchi, 80 anni. Nella stessa struttura ormai specializzata per il Covid-19 è spirata Gabriella Ferretto, 75enne di Villafranca Padovana. L’elenco continua con Luigi Pierobon, 74 anni di Cittadella, morto all’ospedale di Vicenza, una donna di 69 anni che era ricoverata in terapia intensiva a Padova e l’ennesima vittima di Merlara, Lina Cavestro, 91enne originaria di Monselice. Un bilancio pesante per la provincia di Padova (anche se non siamo ai livelli della Lombardia) che arriva a contare 32 morti tra coloro che sono deceduti in ospedale e gli anziani delle case di riposo.
Gabriella Ferretto è stata una delle prime a risultare positive a Villafranca. Ricoverata in un primo momento a Cittadella, era stata trasferita negli ultimi giorni a Schiavonia. Anche Pierobon era ricoverato da qualche tempo: soffriva di diverse patologie e le sue condizioni sono precipitate velocemente ieri. Dopo una vita da camionista aveva deciso di aiutare la comunità guidando gli scuolabus nel comune di Tezze sul Brenta, nel Vicentino, e nel tempo libero coltivava la terra. Lascia la moglie e due figli. «Le sue condizioni sono peggiorate di giorno in giorno – spiega Loris, uno dei due figli – Da quando è entrato in ospedale non siamo più riusciti a parlargli e questo è devastante». Anche Lina Cavestro aveva lavorato con i bambini prima di andare in pensione. Faceva l’insegnante alle scuole elementari di Monselice ed era originaria della località San Cosma. Soffriva di Alzheimer.
I positivi sono arrivati ad essere 1203 mentre in isolamento ci sono 2721 padovani (compreso Vo’). I ricoverati sono 192 di cui 51 sono in terapia intensiva. Sono in aumento anche gli anziani positivi chiusi nelle case di riposo: a Merlara sono rimasti 59 ospiti (erano in 73 prima dello scoppio dell’epidemia) e 6 sono ricoverati. La situazione in struttura è particolarmente drammatica perché sono rimasti una decina di operatori sanitari a prendersi cura degli anziani, un numero insufficiente e le mascherine sono scarse. Preoccupa anche la residenza Al Parco di Galzignano Terme dove ci sono 32 ospiti positivi, di cui 3 ricoverati, e 2 dipendenti contagiati su 120 anziani e una sessantina di operatori. Lo stesso accade al centro anziani di Monselice a cui sono arrivati i primi esiti dei tamponi: 25 ospiti, 8 dipendenti e un medico sono positivi su una platea di 160 anziani e un centinaio di lavoratori. Il paziente zero del centro è ricoverato al Sant’antonio per problemi cardiaci e insufficienza respiratoria mentre due giorni fa si è registrata la prima vittima, una 90enne di Bagnoli di Sopra, Maria Baratto. Al momento gli anziani e i dipendenti sono asintomatici o con sintomi lievi ma la situazione è in continua evoluzione.
Nel frattempo è partita la distribuzione delle 300 mila mascherine chirurgiche donate dal comune cinese di Guangzhou a Padova: 150 mila sono state date agli ospedali, ai medici e alle forze dell’ordine ma anche alla Diocesi per i volontari che aiutano le persone più fragili e ai frati del Santo. «Stiamo studiando come distribuire quelle che resteranno – spiega l’assessore Andrea Micalizzi –. Sono arrivati i primi scatoloni delle mascherine di Grafica Veneta (che non sono un dispositivo di protezione individuale, ndr), circa centomila per tutta la provincia. Un numero ancora troppo esiguo, i sindaci erano disorientati. Non ci sono state date indicazioni su come distribuirle». Fronte screening a Padova: sono partiti, come da indicazione regionale, i tamponi a tappeto per i medici di base (ma non per i farmacisti). Finora sono risultati positivi due medici, che si aggiungono alla dozzina (almeno) di infettati rilevati nei giorni precedenti nella provincia.