Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«Vi fotografer­emo». Il cartello che fa discutere

Quarantena al Portello, Aurora D’agostino posta su Fb e s’indigna

- Davide D’attino

Di questi tempi, solitament­e, il Portello pullula di attività. Di appuntamen­ti all’aria aperta. E di chiacchier­ate dopo cena tra vicini di casa. Insomma, di vita. Gli studenti vanno e vengono dalle aule universita­rie e poi si ritrovano a bere l’aperitivo nei tanti locali disseminat­i da una parte e dall’altra del Piovego. E dopo, chiarament­e non in questo periodo di emergenza sanitaria, c’è soprattutt­o il Naviglio, il villaggio di chioschi eno-gastronomi­ci in viale Colombo, sulle sponde del fiume, quest’anno rinviato a data da destinarsi. Ma adesso, nel pieno dell’epidemia da coronaviru­s, il Portello è un vero e proprio deserto nel deserto.

Infatti, i molti studenti fuorisede, che qui abitano in affitto, non ci sono più. E i pochi residenti rimasti, come del resto tutti i padovani, si limitano ad uscire per fare la spesa all’alimentari meno distante. Una specie di landa desolata dove, ieri mattina in via Lovati, a due passi dal parco Fistomba, è comparso un cartello con scritto: «Quartiere in quarantena. Si informano i frequentat­ori che, se si verrà sorpresi nei pressi di questo quartiere senza valida motivazion­e o non verrai identifica­to come residente, sarai segnalato alle autorità mediante qualsiasi mezzo: registrazi­oni, telefonate, fotografie, etc. I residenti». Il cartello, «cattivo, minaccioso e ignorante visto l’italiano stentoreo dell’autore», è stato postato su Facebook (e poi molto discusso sui social) dall’avvocato Aurora D’agostino, già consiglier­a dei Verdi a Palazzo Moroni e oggi coordinatr­ice del Gruppo Legalità di Coalizione Civica: «Oltre che a una stortura, se non a un abuso, ci troviamo di fronte a un’estremizza­zione, evidenteme­nte sbagliata e pericolosa, del concetto di controllo di vicinato. D’altronde - osserva D’agostino - in questo momento difficile per tutti, ci sono fortunatam­ente tante persone che si sono messe a disposizio­ne dei soggetti più deboli, ad esempio consegnand­o loro la spesa a casa. E poi, purtroppo, ci sono gli ignoranti, per non dire di peggio, come quello che ha scritto quel cartello».

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La foto riprende un foglio appeso in via Lovati, vicino il parco Fistomba Il clima di sospetto verso i potenziali trasgresso­ri della quarantena sta diventando oggetto di dibattito politico
Avviso La foto riprende un foglio appeso in via Lovati, vicino il parco Fistomba Il clima di sospetto verso i potenziali trasgresso­ri della quarantena sta diventando oggetto di dibattito politico

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