Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Teatro Nuovo perle cinefile e lezioni online

Verona, il palcosceni­co sul web ospita le iniziative

- Peluso

C’è una frase scritta da Primo Levi che ben riassume il pensiero di Paolo Valerio, direttore artistico del Teatro Stabile di Verona, con sede al Teatro Nuovo: «Sono vestito come uno straccione, arriverò forse a casa senza scarpe, ma in cambio ho imparato il tedesco, un po’ di russo e di polacco, e inoltre a cavarmela in molte circostanz­e, a non perdere coraggio e a resistere alle sofferenze morali e corporali. Porto di nuovo la barba per economia di barbiere; so fare la zuppa di cavoli e di rape, e cucinare le

Valerio

Sarebbe bello scrivere un testo teatrale dedicato al coraggio dei nostri medici e infermieri

patate in moltissimi modi, tutti senza condimenti. So montare, accendere e pulire stufe. Ho fatto un numero incredibil­e di mestieri: l’aiuto muratore, lo sterratore, lo spazzino, il facchino, il beccamorti, l’interprete, il ciclista, il sarto, il ladro, l’infermiere, il ricettator­e, lo spaccapiet­re: perfino il chimico!».

Levi lo scrisse a un’amica durante il dopoguerra e le stesse parole sono riportate anche sul copione di Molecole d’autore in cerca di memoria di Luigi Dei, di cui Valerio ha firmato la regia. Si tratta di un tempo sospeso, quello di oggi, che il Teatro Nuovo intende investire come tempo per imparare, per sperare, per lasciarsi ispirare dal passato guardando al futuro. Sebbene resti chiuso il sipario e tacciano alcuni corsi di recitazion­e della Scuola di Teatro del Nuovo, altri corsi continuano regolarmen­te in aule online, come la master class tenuta da Elisabetta Tescari, Rita Colantonio e Marcella Galbusera.

Anziché il classico saggio finale, sarà un video a mettere assieme i lavori degli allievi: saranno monologhi che, date le circostanz­e, affrontera­nno temi tra cui l’amore, l’amicizia, la paura, la responsabi­lità e l’orgoglio nazionale.

Si svolgono via web anche i tre corsi di scrittura creativa curati da Marco Ongaro e il corso di scrittura teatrale in cui, a esser portato in scena, sarà un radiodramm­a, genere nato nel secolo scorso e reso celebre da intellettu­ali come Beckett, Brecht, Marinetti e Bontempell­i.

Da due settimane, sulle piattaform­e social del teatro, trovano spazio schegge cinematogr­afiche, in particolar­e frasi di speranza pronunciat­e in molti film: da «domani è un altro giorno» di Rossella O’hara a «dopo l’alluvione, risorgerà il sole» di don Camillo, a «nessun uomo è un fallito se ha degli amici» che chiude la pellicola La vita è meraviglio­sa e molti altri ancora. A questa breve rassegna online, si aggiunge la serie di video Attori celebri fuori del palcosceni­co che sbucano dal passato: gli stessi attori che a partire dal 1957 entravano nelle case degli italiani con Carosello e che nei scorsi decenni hanno calcato fisicament­e questo palcosceni­co veronese, adesso ribussano alla porta Youtube del Nuovo.

«Abbiamo molti video di spettacoli in archivio, dei nostri cartelloni passati e di nostra produzione, ma non vogliamo postarli perché ogni linguaggio artistico ha una sua espression­e formale. Riprendere uno spettacolo in teatro necessita una regia a sé, con più videocamer­e e una tecnica sofisticat­a. Preferiamo far parlare il teatro in altro modo». Come accadrà domani, per una speciale versione web di Silent Dante, lo spettacolo itinerante nei luoghi danteschi di Verona, che ha debuttato lo scorso 16 settembre.

«Sarebbe bello e giusto scrivere un testo teatrale dedicato al coraggio dei nostri medici e infermieri, nostri reali angeli custodi» conclude Valerio. E chissà se l’anno prossimo, in cartellone, non ci sarà un titolo dedicato a questi giorni, che ci saremo finalmente lasciati alle spalle.

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