Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Merlara senza tregua, 2 morti In ospedale solo chi può sperare
Epidemia nelle case di riposo, altra vittima a Monselice. Cinque decessi in giornata
Il coronavirus sta devastando Merlara. Ieri sono deceduti altri due ospiti della casa di riposo Scarmignan, Carla De Tomi, 92enne originaria di Castelbaldo, e Bruno Pasquatto, anche lui di 92 anni con residenza a Saonara. De Tomi era parente alla lontana di un consigliere comunale ed è cresciuta nella frazione di San Michele. Aveva delle patologie importanti che a causa del virus si sono aggravate. Prima di morire ha potuto dare l’ultimo saluto al figlio con una videochiamata. Anche le condizioni di Pasquatto si sono aggravate nelle ultime ore di ieri pomeriggio a causa del Covid-19. L’uomo, da tre anni a Merlara, era sposato con una donna che è ospite di un’altra casa di riposo. A queste vittime si devono aggiungere Danilla Carraro, 92 anni, morta nel centro anziani di Monselice (comune nel quale ha sempre vissuto), una persona deceduta in Azienda ospedaliera a Padova e una paziente dell’ospedale Covid di Schiavonia, Paola Michelazzo, 78enne di Borgoricco.
Le case di riposo sono un bersaglio facile per il virus. A Merlara dall’8 marzo, quando è stato rilevato il primo ospite positivo, sono morti 12 anziani. Da 73 che erano, ne sono rimasti 56 in struttura, altri 5 sono ricoverati. «È terribile, speriamo finisca presto – dice la presidente dell’ipab Roberta Meneghetti con un filo di voce – I due medici che seguono gli ospiti hanno deciso di non ricoverare tutti, solo coloro che hanno delle speranze per due motivi: non intasare gli ospedali e non permettere che i nostri anziani muoiano soli». Chiudono gli occhi per l’ultima volta i nonni di Merlara accuditi dal personale a dir poco decimato, che regge stoicamente. Sono molti coloro che rifiutano di lavorare nelle case di riposo per l’eccessiva pressione. Un problema così grave da essersene incaricata la Regione. «Abbiamo sbloccato l’iter di formazione per oltre 400 operatori, introducendo l’esame abilitante in via telematica – fa sapere l’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin – e autorizzando la formazione a distanza per la prima fase del percorso formativo».
Gli anziani dovrebbero essere in cima alla lista dopo i lavoratori della sanità per i tamponi ma il centro anziani di Monselice ancora attende i risultati di quelli rilevati mercoledì scorso. Quindi, per ora, ci sono 25 anziani positivi e 9 dipendenti su 160 ospiti e una sessantina di lavoratori. Stabile anche la situazione della residenza Al Parco di Galzignano Terme: 32 ospiti positivi, di cui tre ricoverati, e tre dipendenti.
Quanto ai numeri complessivi, a Padova i positivi sono arrivati a quota 1395 e altri 2721 sono in isolamento domiciliare. I ricoverati sono 218 di cui 58 in terapia intensiva. I morti dall’inizio dell’epidemia sono 41 tra i deceduti in ospedale e quelli nelle case di riposo (dati aggiornati alle 17 di ieri). I tamponi a tappeto stanno continuando per i medici di base che per ora contano quattro positivi.
Sul fronte mascherine qualche buona notizia. A Merlara sono arrivate 400 mascherine con filtro dall’azienda Evitech e Merlara Biogas, oltre a duemila paia di guanti da parte di alcuni agricoltori vicentini. La Fondazione Città della Speranza ne ha donate mille alla Clinica di Oncoematologia pediatrica di Padova, oltre a 50 flaconi di gel disinfettante e nei prossimi giorni arriveranno altre 5mila mascherine e 200 flaconi di gel. Anche Usl Euganea e Iov stanno facendo il possibile per garantire ai lavoratori la fornitura di dispositivi di sicurezza. Dall’inizio dell’epidemia l’usl ha fornito più di 143 mila dispositivi tra mascherine, guanti, camici, calzari e 5mila disinfettanti, mentre lo Iov ha utilizzato finora 45mila mascherine, 350mila guanti e 1500 flaconi di disinfettante.