Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Tra i positivi un magistrato 4 uffici chiusi in tribunale
Cinque positivi al palazzo di giustizia di Padova, tra questi, anche un magistrato. Covid-19 è giunto fino al quarto piano del palazzo di giustizia, e ad oggi sono quattro gli uffici chiusi in tribunale a causa del coronavirus , una decina i dipendenti in quarantena obbligatoria. «Stiamo cercando di portare meno lavoratori possibile in ufficio – spiega il procuratore capo Antonino Cappelleri che continua a presidiare l’ufficio insieme alla procuratrice aggiunta Valeria Sanzari parte del personale è stato chiamato a smaltire le ferie, altri sono in smart working, stiamo cercando di preservare l’operatività della procura che continua a lavorare nonostante i processi al momento siano fermi». In queste ore Cappelleri insieme al presidente del tribunale Caterina Santinello, a tutte le forze di polizia e all’ordine degli avvocati stanno mettendo a punto la piattaforma per le direttissime via web. Manca ancora qualche dettaglio e poi i processi potranno essere celebrati a distanza, con l’avvocato che può decidere se andare nelle celle di carabinieri o questura per parlare direttamente con l’arrestato o intervenire da remoto. Si tratta di una pratica che ha accettato di buon grado anche la Camere penale di Padova, sempre contraria alla «smaterializzazione» del processo che lede il diritto ad una buona difesa, che tuttavia con l’emergenza in corso è l’unico modo per non esporre nessuno a rischi di contagio. È comunque da rilevare che i reati sono nettamente diminuiti in questo periodo: con l’obbligo di stare a casa gli episodi di microcriminalità si sono ridotti ai minimi termini. In ogni caso anche i magistrati predispongono, almeno per i reati meno gravi, l’immediata scarcerazione. «Non si tratta di essere indulgenti ma di avere buon senso – spiega Cappelleri – non possiamo creare ulteriori criticità quando si possono evitare, è un equilibrio delicato che cerchiamo di mantenere ogni giorno».