Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Hallfredsson, l’highlander «Siamo in guerra, lottiamo»
Messaggio dalla quarantena in Islanda: «Italiani, qui vi vogliono bene»
Un viaggio in Islanda sostanzialmente inutile. Perché Emil Hallfredsson non giocherà Islanda–romania, in programma originariamente giovedì, ma rinviata a al 4 giugno per la decisione dell’uefa nell’emergenza coronavirus. Una situazione che si ripercuoterà sia sul giocatore che sul Padova, anche se al momento nessuno sa se la prima settimana di giugno il campionato sarà tornato regolarmente.
Hallfredsson, è dispiaciuto di aver fatto il viaggio a vuoto?
«Quando sono partito sapevo che sarebbe potuto accadere qualsiasi cosa. Avevo un programma prestabilito, dovevo fare la quarantena».
È preoccupato per la situazione?
«Come tutti sono molto preoccupato per la salute dei nostri cari e per l’evoluzione che sta prendendo la situazione e seguo tutte le notizie che arrivano con partecipazione».
Si sta tenendo in contatto con i suoi compagni di squadra del Padova?
«Sono in una chat globale in cui si parla un po’ di tutto. Si cerca di tenerci informati e, per quanto possibile, allegri». Com’è stato il suo viaggio? «Sono partito il giorno prima del lockdown e ho fatto tutta la quarantena senza presentare sintomi. Non mi è pesato particolarmente, perché ero con la mia famiglia»
Si è preoccupato quando ha avuto la febbre in quei giorni dell’amichevole col Delta Porto Tolle in cui era stato costretto a uscire dal campo anticipatamente?
«A dire la verità no».
Cosa vorrebbe dire ai tifosi?
«Che siamo in guerra e che dobbiamo vincerla».
Le è pesato fare la quarantena?
«Non mi è pesato particolarmente, tra due giorni finisce suoi la quarantena ma ho tutto il necessario per allenarmi. In Islanda il governo sta facendo un po’ di cose per gestire l’emergenza, ci sono 400 casi e solo 9 in ospedale, di cui uno grave»
Come si stanno comportando gli islandesi?
«La gente non va in giro, sta facendo più o meno come gli italiani. Cercano di stare più tempo possibile a casa, tutti stanno maggiormente con la propria famiglia».
Qualche suo compagno ha avuto problemi?
«No, siamo in una situazione complessa ma non ho avuto problemi. Qui in Islanda è più facile tenere la forma fisica, allenarsi con tapis-roulant e cyclette. Poi vado anche a correre».
Come vedono gli islandesi la situazione italiana?
«Tutti vogliono bene all’italia e lo stanno dimostrando in questi giorni».
Come ha vissuto lo spostamento delle date degli Europei?
«Il viaggio l’ho fatto attraverso Monaco di Baviera, sono stato fortunato che ho fatto il viaggio prima del lockdown».
Cosa pensate del rinvio degli Europei?
«All’inizio avevano paura che io e Bjarnason non potessimo scendere in campo, poi la situazione è cambiata totalmente. Se tutto va bene si giocherà a giugno, anche se adesso nessuno ha la sfera di cristallo. È stato o rinviare gli Europei fino al 2021».
Spareggio europeo
Il rinvio della partita per la quale ero partito? Sapevo che poteva accadere»