Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Troppe persone in giro: nel weekend raffica di denunce Un centinaio nei guai

- Antonio Andreotti

Finti volontari

Il Comune: non aprite la porta, chi consegna la spesa e i medicinali non entra mai in casa

Stanno per toccare quota 400 i denunciati in Polesine nell’ambito dei controlli delle forze dell’ordine impegnate a contenere il Coronaviru­s. Solo tra sabato e domenica scorsi c’è stata una pioggia di denunce, 51 sabato e 47 il giorno seguente, che ha fatto salire il numero di un centinaio. Domenica sono stati tre i denunciati per inosservan­za dei provvedime­nti dell’autorità (articolo 650 del Codice penale) dalla polizia locale del capoluogo. Un uomo di 48 anni è stato sorpreso in stazione dei treni dove si era recato a piedi per prendere la sua compagna di ritorno da Ferrara. Una donna di 64 anni, fermata in macchina in una frazione del capoluogo, si è invano giustifica­ta dicendo che doveva andare in chiesa. Il terzo è un ventenne partito a piedi dalla frazione di Fenil del Turco e fermato in via Martiri di Belfiore. Alla pattuglia che lo ha fermato ha addotto la scusa della spesa.

Sempre domenica scorsa i carabinier­i del

Comando provincial­e hanno denunciato in stato di libertà 37 persone per inosservan­za dei provvedime­nti dell’autorità e altre due per falsa autocertif­icazione, mentre la Questura ha denunciato sette persone.

Infine da Palazzo Nodari, a seguito delle iniziative di consegna a domicilio della spesa e dei farmaci promosse dal Comune di Rovigo con le associazio­ni di volontaria­to, arriva in via preventiva una raccomanda­zione a stare attenti a possibili truffatori. Ovvero «non aprire la porta a persone sospette, che si spacciano per volontari. I volontari aderenti al progetto — spiega il Comune — sono coordinati dalla Croce Rossa italiana e Blu Soccorso e sono muniti di apposito tesserino di riconoscim­ento. Il loro nominativo è conosciuto dalle forze di polizia e dalla Prefettura». L’amministra­zione rodigina poi sottolinea che «i volontari non entrano in casa, ma consegnano la spesa mantenendo le distanze e arrivano solo se chiamati dall’utente».

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