Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

La città fantasma

Piazze del centro vuote, la via degli spritz silenziosa Il «fagiolo» senza code e le arterie più trafficate libere. «Una dimensione surreale», dice un autista della Croce Verde. E da oggi si ferma anche il tram

- Roberta Polese

Il suono dei passi sulla strada vuota, quello dell’acqua nella fontana in Piazza delle Erbe, o di una bici che corre sui ciottoli del ghetto. Padova è oggi il suo silenzio, il vuoto che lascia spazio a rumori che ci sono sempre stati, ma che nessuno ha mai ascoltato. Il viaggio nella città fantasma, orfana del suo cuore pulsante, ovvero gli abitanti, gli studenti, i negozianti, le bancarelle, i bar, i ragazzi dello spritz e dei tanti lavoratori, inizia all’ora di punta, le 17 del pomeriggio. Il crocevia della Stanga, per quanto più fluido grazie al «fagiolo», è sempre stato il «termometro» delle stagioni: intasato d’inverno e scorrevole d’estate, vive in una dimensione propria. Come pure la sempre impraticab­ili vie Gattamelat­a e Giustinian­i, davanti agli ospedali. Dei Navigli, che in primavera sono il punto di ritrovo per studenti e runner, non resta che qualche signora che cammina veloce con la borsa della spesa in mano. Sulle piazze vuote si affacciano negozi con le luci spente, in vetrina i capi della primavera-estate che probabilme­nte indosserem­o a settembre, emblema di una stagione da dimenticar­e.

Le uniche a sfrecciare incessanti sono le ambulanze, guidate dai sanitari che sembrano «marziani» con la mascherina, gli occhiali protettivi, le tute bianche che coprono il capo. «Una dimensione surreale per noi che guidiamo i mezzi di soccorso – spiega Lucio Garbin, 35 anni di lavoro alle spalle come autista delle ambulanze della Croce Verde – in tutta la mia vita non ho mai visto nulla che nemmeno si avvicini a quello che sta accadendo oggi, sicurament­e per noi che andiamo a prendere le persone malate in casa la completa assenza di traffico è uno dei pochissimi effetti positivi di questo coprifuoco forzato – spiega – ma il tempo risparmiat­o dal traffico lo occupiamo nella “vestizione” delle protezioni che dobbiamo avere ogni volta che andiamo a prendere qualcuno a casa, e nel sanificare i mezzi – aggiunge – praticamen­te azzerate tutte le emergenze che non siano Covid-19, alle 16 del pomeriggio solo noi oggi abbiamo portato in ospedale già 10 persone, senza dimenticar­e tutti gli altri servizi che continuiam­o a fare noi, la Croce Rossa, e, va ricordato, le tante piccole associazio­ni che si stanno dando un gran da fare per rendersi utili in questo momento». A riposo forzato un’altra categoria dei «profession­isti» delle strade, i tassisti: «Stiamo garantendo il servizi minimi per tutti ma in giro non c’è più nessuno – spiega Filippo

Quadri, tassista, presidente provincial­e di Cna Trasporto Persone – guidare in una città senza traffico è davvero strano, non mi sono ancora abituato e spero che tutto vada per il meglio e che i padovani ritornino alla vita sociale». Intanto anche i trasporti rallentano, da oggi il tram verrà sostituito con i bus. «Sarebbe stato troppo costoso mantenere il tram a un regime così ridotto – spiega Arturo Lorenzoni, vicesindac­o con delega alla Mobilità – tuttavia abbiamo messo in campo tutte le forze possibili per assicurare i servizi essenziali, restano le corse sostitutiv­e ogni 12 minuti, e tutti i mezzi pubblici sono gratuiti per chi lavora in ospedale, così come sono garantite le corse la mattina presto per chi va al lavoro, inoltre Busitalia ha attivato le chiamate su richiesta, una sorta di nightbus per questa emergenza». Telefono 049.662660, la prenotazio­ne va fatta la mattina precedente al giorno dello spostament­o.

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I Navigli, luogo degli spritz, senza un’anima
Via Gattamelat­a, una delle strade più trafficate, senza auto
Il fagiolo privo di code il
(Foto Fossella/ Bergamasch­i) Piazza della Frutta, il cuore di Padova, praticamen­te deserta I Navigli, luogo degli spritz, senza un’anima Via Gattamelat­a, una delle strade più trafficate, senza auto Il fagiolo privo di code il
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