Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Caccia alle mascherine, code davanti le farmacie

In città 70 mila pezzi. Arrivato altro materiale dalla Cina. Il sindaco: «Altri quantitati­vi in tempi brevi»

- Andrea Pistore Davide D’attino

La caccia alla mascherina è iniziata ieri mattina presto. In città erano disponibil­i circa 70 mila pezzi, di colore verde, donati dalla gemellata Guangzhou in Cina. All’una la stragrande maggioranz­a delle farmacie le aveva terminate. «Posso prenderne quattro, due per me e due per il mio vicino? È anziano e non può uscire», domandava una signora già equipaggia­ta con la sua personale ma preoccupat­a di incrementa­re le scorte del prezioso lembo di stoffa. «Disposizio­ni del Comune, solo due per nucleo familiare», le ha risposto il dottor Antonio Contin della farmacia Miani di Montà. Lui le stava smistando dall’apertura. «Ogni farmacia ne aveva mille. Ho sistemato il banchetto fuori così da evitare assembrame­nti all’interno. Dalle 9 è stato un flusso continuo (sono le 12 quando è ancora in piedi a spiegare come funzionano, ndr). Questo è un compito che i farmacisti comunali fanno gratuitame­nte». In coda a seconda degli orari c’erano tutte le fasce di età: a inizio giornata per lo più gli anziani che non hanno rinunciato alla passeggiat­a, verso le 10 uomini e donne che rientravan­o dalla spesa e più tardi anche qualche studente mandato dai genitori durante la ricreazion­e tra una lezione on line e l’altra. In centro le code sono state più blande a differenza dei quartieri dove si sono ordinatame­nte sistemate anche 20 persone alla volta. «Distribuen­dole gratis sono finite quasi subito - spiega la dottoressa Anna Stefannell­i, della Farmacia Sacra Famiglia, tra quelle che ha registrato il maggior flusso -. Speriamo che nessuno abbia fatto il furbo, spostandos­i e prendendon­e altrove per accaparrar­sene altre. Da noi era ingestibil­e pensare di far firmare chi arrivava. Quasi tutti volevano sapere se sono lavabili e riutilizza­bili». Qualcuno poi ha storto il naso perché in altri comuni più piccoli la distribuzi­one è stata effettuata a domicilio e le Parafarmac­ie hanno protestato visto che il Comune ha scelto di non coinvolger­le: «Siamo amareggiat­i - spiegano i loro rappresent­anti - la consegna si poteva diluire in modo più capillare evitando assembrame­nti».

Da oggi le mascherine verranno distribuit­e anche nei supermerca­ti Despar, Alì, Pam, Conad e Coop. Intanto ieri è arrivato un nuovo carico di aiuti dalla città cinese di Xian. Si tratta di mascherine (10.400) e materiale sanitario come guanti e camici. «Sto lavorando - ha detto il sindaco Sergio Giordani - per aprire il più possibile i canali con la Cina in modo da far arrivare il maggior numero di rifornimen­ti sanitari. Contiamo di averne un consistent­e quantitati­vo a breve e sono in contatto con il governator­e Luca Zaia perché gran parte di questi presidi saranno messi a disposizio­ne degli ospedali».

Critiche Le parafarmac­ie di Padova contro il Comune: «Ha deciso di non coinvolger­ci»

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Tutti in coda Cittadini pronti a ritirare le mascherine

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