Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Paleari: «Noi sportivi nel limbo» Partite solo online pro ospedale
Il portiere del Citta: «Ingiusto spalmarci gli stipendi... non siamo come Ronaldo»
Una lunga chiacchierata ai tempi del coronavirus, una confessione limpida, che porta a a dire quello che si pensa senza censure: «Se si dovesse trattare di ritardare gli stipendi per un mese e di riceverne uno doppio allora direi di sì senza problemi. Se si dovesse trattare di spalmarmi lo stipendio allora in tutta onestà direi di no. Non siamo come Cristiano Ronaldo in Serie A, che se gli tolgono due mesi di stipendio non va certo in difficoltà, se li tolgono a noi ci viene a bussare il padrone di casa a reclamare l’affitto. Credo che serviranno due pesi e due misure».
Alberto Paleari è una persona schietta e anche stavolta non si tira indietro, quando si parla di accordo fra Associazione italiana calciatori e presidenti di Serie B per una possibile spalmatura degli stipendi. Un argomento caldo in epoca di coronavirus e che il portiere del Cittadella affronta di petto negli studi di «Rigorosamente Cittadella», in onda come ogni lunedì su Telechiara. Paleari ha poi parlato della routine quotidiana che si ricalca in questi giorni di marzo che sembrano interminabili, tutto fermo o quasi. Situazioni che sono comuni a tutti e che pesano sulla vita quotidiana di ognuno di noi.
«La dispensa e il frigo sono ancora pieni – evidenzia - non sono ancora andato a fare la spesa e per adesso non ne ho avuto il bisogno. Rispetto pedissequamente ogni norma e ogni disposizione che viene impartita e ringrazio mia moglie che cerca di prepararmi piatti proteici senza farmi ingrassare. Paleari, assieme al socio Valerio Filippi, ha creato un gruppo telegram: «Si chiama “Wanna be a pro”, si tratta di un torneo di Fifa virtuale con la playstation e il ricavato della vincita andrà in beneficenza a un ospedale delle mie parti».
Ripartire con gli allenamenti in questo momento non si sa quando potrà avvenire, né tantomeno le voci che ipotizzano il 10 aprile come data cerchiata in rosso sul calendario, con la prima decade di maggio individuata come possibile ripresa dei campionati a porte chiuse. Date che sono da considerarsi plausibili? Nessuno lo sa: « Siamo in una situazione di limbo – spiega ancora Paleari – una pausa così lunga di tempo è paragonabile a una pausa estiva. Se ricominciano ad allenarci il 10 aprile ci vorranno almeno 20 giorni per rientrare in forma. Sappiamo già che quest’anno le vacanze estive non le faremo, sarà da sperare che le scadenze vengano fissate nella maniera migliore e più equilibrata possibile».
Infine un augurio: «Ho tanti amici in Lombardia, abbiamo compagni come Perticone e amici che abitano vicino a Codogno (uno dei primi centri ad essere colpiti dall’epidemia) che stanno raccogliendo soldi per la Croce Bianca di Melzo. Torneremo ad abbracciarci tutti come abbiamo sempre fatto, dobbiamo riuscire a superare questo momento tutti insieme, perché l’unione fa la forza».