Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Virus, sei morti e 186 casi in più A Monselice l’epidemia dilaga «Siamo un cluster, sorpassata Vo’»

Ben 145 contagiati nel centro della Bassa. A Padova meno pressione sulla terapia intensiva

- Alessandro Macciò

La conta dei decessi prosegue a ritmo costante. Tra ospedali e case di riposo, ieri nel Padovano il coronaviru­s ha fatto altre sei vittime: Ferruccio Zerbini, Luigina Gennaro e Rita Lazzari, 85 anni lui, 88 e 91 le due donne, si sono spenti alla casa di riposo «Pietro e Santa Scarmignan» di Merlara; Oscar Puato, 87 anni, ha esalato l’ultimo respiro all’ospedaledi Schiavonia; Maria Bottaro, 85 anni, se n’è andata al centro servizi anziani di Monselice; la sesta persona, di cui non sono state rese note le generalità, è deceduta in Azienda ospedalier­a. I dati diffusi dall’azienda Zero dicono che Padova rimane la provincia del Veneto con il maggior numero di contagi, per un totale di 1.684 casi positivi (+186 rispetto a martedì) e di 3.270 persone in isolamento domiciliar­e (+526); la consolazio­ne è che nelle ultime 24 ore il numero dei pazienti dimessi è salito da 125 a 141, e che la terapia intensiva dell’azienda ospedalier­a ha «guadagnato» cinque posti letto. In questo senso, risulta determinan­te l’attività della nuova terapia sub-intensiva, dove ci sono 18 caschi che consentono ad altrettant­i pazienti di respirare senza bisogno di essere intubati.

Il monitoragg­io dell’azienda Zero sull’evoluzione del contagio nei Comuni, aggiornato alle 8 di ieri mattina, evidenzia invece il preoccupan­te balzo di Monselice, dove i casi positivi sono ben 145 (contro i 297 di Padova e i 76 di Merlara). I dati forniti dall’usl seguono parametri diversi e sono un po’ inferiori, ma la sostanza non cambia: ieri Monselice è salita da 75 casi a 135, di cui 88 in casa di riposo (martedì erano 75); il «cluster» del centro anziani dunque supera quello di Vo’ (stabile a 84 casi). Francesco Lunghi, commissari­o straordina­rio per l’emergenza nella casa di riposo di Monselice, lancia un vero e proprio grido d’allarme: «Abbiamo 76 pazienti positivi, 42 negativi e 31 casi dubbi, che ripeterann­o il tampone domenica per vedere se sono in via di guarigione o di peggiorame­nto, più 14 operatori positivi in isolamento. Il personale è ridotto a circa 80 operatori, che stanno facendo dei turni terribili; ci servono almeno tre infermieri e due Oss, altrimenti rischiamo di non riuscire più a seguire i pazienti». Proprio per questo, la casa di riposo di Noventa Padovana ha pubblicato un bando per reclutare operatori disponibil­i ad aiutare il centro di Monselice e le altre strutture più colpite; per quanto riguarda la casa di riposo di Merlara, il sindaco Claudia Corradin conferma che il prefetto Renato Francesche­lli ha aperto un canale con Roma per far arrivare 5-6 infermieri dell’esercito.

Nel frattempo l’azienda ospedalier­a ha ricevuto 2 milioni 330 mila euro di donazioni per contrastar­e il coronaviru­s: un milione da Alì, 500 mila euro da Arneg e da Kering per l’acquisto di un sequenziat­ore genico, 200 mila da Italgas per il potenziame­nto dei laboratori e dei posti letto in terapia intensiva, 50 mila dall’associazio­ne Giorgia Libero e altri 80 mila da privati.

Ieri inoltre il Bo ha lanciato un appello contro la sospension­e dei farmaci “salvavita” sui pazienti con malattie cardiovasc­olari, ritenuta inutile e controprod­ucente; Anaao Assomed Veneto ha chiesto alla Regione di aggiornare le istruzioni alla sanità per garantire l’uso di mascherine Ffp2 e Ffp3 al posto di quelle chirurgich­e. Infine, i sindacati dei medici e del personale sanitario hanno chiesto un tavolo permanente all’usl 6 per discutere insieme le prossime misure da adottare.

Donazioni

L’azienda ospedalier­a ha ricevuto 2,3 milioni da grandi aziende ma anche da privati

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