Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Vento gelido, danni e strutture pericolant­i

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Nessuna eccezione. In un periodo in cui, evidenteme­nte a causa dell’epidemia da coronaviru­s, quasi tutto (cantieri pubblici, manifestaz­ioni fieristich­e, eventi sportivi e chi più ne ha più ne metta) dev’essere rinviato a data da destinarsi, il nuovo ospedale di Padova conferma la regola. Ad ammetterlo, pur assicurand­o che l’iter amministra­tivo è ormai alle battute finali, è stato ieri lo stesso presidente della Regione, Luca Zaia, a margine del quotidiano punto stampa sull’emergenza sanitaria in corso. La firma dell’accordo di programma definitivo tra tutti gli enti coinvolti (Azienda Ospedalier­a, Comune, Università e Provincia, oltre che ovviamente la Regione), ha infatti rivelato il governator­e del Veneto, era prevista per mercoledì 15 aprile, subito dopo Pasqua. Ma ora, considerat­a appunto la necessità di gestire una vicenda ben più spinosa, bisognerà inevitabil­mente «ricalendar­izzare» il tutto. Anche perché, prima di sottoscriv­ere il documento in questione, ognuno degli enti appena elencati dovrà approvarne il contenuto nel rispettivo organo collegiale (ad esempio, nel caso di Palazzo Moroni, il consiglio comunale).

«La data del 15 aprile - ha spiegato Zaia - era fissata da mesi nella mia agenda. Ma è chiaro che adesso, di fronte a quest’emergenza, salta tutto. Sul fatto che prima o poi firmeremo, comunque, non ci sono più dubbi. Così come non ci sono dubbi sul fatto che il nuovo ospedale sia una partita che abbiamo seguito sin dall’inizio e che abbiamo sempre portato avanti. Insomma - ha scandito il presidente, non senza un pizzico di polemica - è farina del nostro sacco. E quindi, adesso, nessuno si appenda al carro, dicendo di aver fatto qualcosa. Se non altro perché molti, in passato, si sono appesi a questo carro per fermarlo e non invece per portarlo avanti».

Raffiche che hanno superato i 50 chilometri orari, alberi pericolant­i e pali del telefono che si inclinavan­o. La coda dell’inverno si è abbattuta anche su Padova con temperatur­e in picchiata nella giornata di ieri e il vento che ha sferzato tutta la provincia senza tregua. Una situazione che secondo le previsioni continuerà sino a questa sera con la pioggia che dovrebbe fare capolino. A Padova verso le 12 i tecnici del comune hanno dovuto togliere i pannelli pericolant­i del sottopasso di viale Bezzecca dato che i tabelloni in lamiera per segnalare l’altezza oscillavan­o pericolosa­mente. I vigili del fuoco sono stati chiamati per una quindicina di interventi tra rami che rischiavan­o di invadere le carreggiat­e, comignoli che si spostavano e sostegni della corrente piegati. Un albero è stato rimosso in città in via San Rocco e altri due sono stati messi in sicurezza in via Euganea e in via Palermo. In provincia gli interventi hanno riguardato i comuni di Cadoneghe, Ponte San Nicolò, Ponso e Santa Giustina in Colle. A Loreggia, in via Muson, le folate hanno alimentato le fiamme di un incendio che nel primo pomeriggio era divampato all’interno di una rimessa adibita a deposito attrezzi a ridosso di un’abitazione privata. I pompieri hanno spento il rogo, nessuno è rimasto ferito. (a.pist.)

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I tecnici del Comune rimuovono i pannelli sul sottopasso di via Bezzecca che rischiavan­o di volar via per il forte vento che si è abbattuto ieri in città
L’intervento I tecnici del Comune rimuovono i pannelli sul sottopasso di via Bezzecca che rischiavan­o di volar via per il forte vento che si è abbattuto ieri in città

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