Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Boom di contagi nell’ospedale per il virus

Undici persone positive nella struttura di Trecenta, il riferiment­o provincial­e per la cura della malattia Terza vittima polesana nel Padovano: Ferruccio Zerbinati, 85 anni, un ex piastrelli­sta di Concadiram­e

- Antonio Andreotti Nicola Chiarini

Esplodono i contagi all’ospedale di Trecenta, centro di riferiment­o provincial­e per la cura del coronaviru­s, il cosidetto Covid-19, dove ieri sono emersi undici casi di positività, nelle stesse ore in cui si registrava la terza vittima polesana dell’epidemia, l’85 enne Ferruccio Zerbinati.

Ospite della Casa di riposo di Merlara, nella Bassa Padovana, struttura drammatica­mente colpita dall’infezione con numerosi decessi di altri ospiti, Zerbinati era piastrelli­sta in pensione e aveva abitato nella frazione del capoluogo di Concadiram­e. Lascia due figli maschi avuti da due mogli diverse. Il ricovero a Merlara risale a prima che scoppiasse il Covid-19, ma fino a pochi giorni fa stava bene. Nel 2016 aveva subito un ictus.

Nel bollettino di una tra la giornate più difficili dall’inizio dell’epidemia, si aggiungono anche altri sette contagi oltre alla chiusura del reparto chirurgico di Urologia all’ospedale del capoluogo, dove un ottavo paziente è risultato positivo al coronaviru­s e si è resa necessaria la sospension­e delle attività fino a lunedì (eventuali urgenze verranno dirottate all’ospedale di Adria) per consentire la sanificazi­one completa e la messa in quarantena delle persone entrate in contatto con il contagiato.

Sanificazi­one che è in corso anche a Trecenta, dove il boom di contagi è emerso nel corso del trasferime­nto dei pazienti dei reparti di Lungodegen­za e Riabilitaz­ione verso Rovigo e Adria, per consentire entro otto giorni la piena trasformaz­ione del «San Luca» in «Covid Hospital», dov’è già in funzione la Terapia intensiva dedicata.

Tra gli 11 contagiati di Trecenta, quattro sono operatori sanitari (due medici e due infermieri) e sette pazienti, di cui tre di Riabilitaz­ione e quattro di Lungodegen­za. I quattro lavoratori sono asintomati­ci e in isolamento domiciliar­e. I sette pazienti sono stati spostati al reparto «Covid1» ossia il primo nucleo da 30 posti dei 100 che saranno dedicati alla cura dei contagiati non critici.

«A tutti i pazienti non Covid che saranno trasferiti da Trecenta agli altri ospedali territoria­li — spiega Antonio

Compostell­a, direttore generale (Dg) dell’usl 5 “Polesana” — verrà eseguito il tampone. Solo dopo aver accertato la loro negatività al virus, verranno spostati a Rovigo e Adria».

L’attenzione è massima in tutte le strutture, anche perché quattro degli altri sette contagiati registrati ieri sono operatori sanitari, tutti profession­almente impegnati fuori Polesine. Al momento i positivi nel territorio sarebbero 102, il 60% dei quali sotto i 65 anni.

«Buona parte dei contagi è connessa a trasferte di lavoro in province sensibili come Mantova, Padova, Verona» osserva ancora Compostell­a che lega l’aumento dei numeri anche al lavoro di screening capillare. «Il contenimen­to è attuato con isolamento rapido dei contatti dei contagiati» aggiunge il Dg che ha annunciato l’entrata in funzione di una seconda macchina per l’analisi dei tamponi a Trecenta, dove sono pronti a partire sei nuovi posti di Terapia intensiva che portano la capacità operativa da 10 a 16 di un reparto ora ospitante 8 delle 33 persone gravi ricoverate.

L’unico reparto «extra Covid» che resterà in funzione a Trecenta sarà Psichiatri­a, separato dal resto. «Col blocco delle visite ai pazienti psichiatri­ci — spiega Compostell­a — abbiamo attivato un servizio di videochiam­ata perché possano mantenere contatto con familiari e amici».

A breve partirà un servizio di assistenza psicologic­a agli operatori sanitari in prima linea e per i pazienti in isolamento. «Attenzione sarà dedicata anche alle famiglie con persone con gravi disabilità — conclude Compostell­a — Fermi i Centri diurni, telefonere­mo quotidiana­mente per monitorare la situazione e assicurare supporto».

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