Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Secco, addio al cantore dei veneti

- Gioli

Se n’è andato «con il sorriso nel cuore» come testimonia­no a Belluno, Gianni Secco, storico componente del duo I Belumat, e cantore della cultura veneta. Cordoglio di amici, colleghi e autorità.

Se ne è andato ieri «con il sorriso nel cuore» (come ha ricordato nel suo profilo Facebook l’assessore alla Cultura di Belluno, Marco Perale) a 74 anni, Gianluigi (per tutti Gianni) Secco, dopo una lunga battaglia contro il cancro. La cultura veneta e bellunese perde uno dei suoi cantori più amati, interprete da sempre della musica e della poesia dialettale. A cominciare dalla straordina­ria epopea del duo musicale I Belumat, con cui Secco e l’amico Giorgio Fornasier hanno portato per 35 anni la tradizione popolare veneta in piazze e teatri di tutto il mondo, ovunque ci fosse emigrazion­e veneta e ovunque fosse necessario consolidar­e la tradizione e la solidità culturale più legata al territorio veneto, alla sua storia e alla sua popolazion­e. Ma Secco era molto di più, a ben guardare. Etnomusico­logo, conduttore televisivo, poeta, studioso della lingua. Le sue ricerche sull’emigrazion­e veneta in Sudamerica hanno permesso di riscoprire e conservare un patrimonio di filastrocc­he, proverbi, detti popolari altrimenti perduti. Figura di altissimo profilo culturale e artista poliedrico, Secco è stato anche presidente dell’associazio­ne culturale internazio­nale Soraimar, a tutela delle culture locali, oltre che presidente del Centro studi e documentaz­ione «Riti e carnevali di montagna». Membro fondatore dell’orchestra da Camera di Belluno e del Circolo bellunese «Al Zenpedon», oltre a gran parte dei testi delle canzoni dei Belumat è stato autore di numerosi libri di poesia e sulle tradizioni popolari. Colpito dal male qualche anno fa, aveva trovato l’energia per reagire, anche grazie ad un autotrapia­nto, tanto da riprendere recentemen­te gli incontri con il pubblico nel suo quartiere a Mussoi (Belluno). «Se ne va uno dei grandi difensori dell’identità, della cultura, della veneticità dei veneti – la parole di cordoglio del presidente Luca Zaia Con il suo lavoro di recupero di storie e canzoni ha sempre cercato di nobilitare la storia e la cultura dei veneti». Al cordoglio si unisce il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin: «Con lui se ne va una figura straordina­ria della nostra terra, che ha saputo esprimere in modi ora ironici ora delicatiss­imi il grande amore per il Bellunese e la sua gente». Commosso anche il ricordo del sindaco di Belluno, Jacopo Massaro. «Perdiamo un uomo che ha unito arte, musica, spettacolo e associazio­nismo per promuovere e valorizzar­e la nostra cultura popolare, difendendo­ne l’identità e ravvivando­ne le tradizioni». «Conoscevo Gianni da 35 anni – le parole del presidente dei “Bellunesi nel mondo” Oscar De Bona –. È doveroso riconoscer­e il poderoso lavoro, fatto assieme all’amico Ivano Pocchiesa nella registrazi­one e catalogazi­one dei dialetti veneti e dei nostri discendent­i in Brasile. Da non dimenticar­e inoltre la sua passione per la maschere veneziane e della tradizione dolomitica».

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Gianni Secco, noto con l’amico Giorgio Fornasier per il duo I
Belumat, amato dai veneti di tutto il mondo. Il mondo della cultura lo ricorda commosso
Famoso Gianni Secco, noto con l’amico Giorgio Fornasier per il duo I Belumat, amato dai veneti di tutto il mondo. Il mondo della cultura lo ricorda commosso

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