Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Il patron rossoblù: senza novità, lunedì mando a casa i giocatori

Campionato di rugby annullato, c’è rabbia Zambelli: «La Fir accetti di fare una finale»

- di Natascia Celeghin

L’indomani dalla sospension­e definitiva del campionato di rugby «Top 12» è una «città in mischia» delusa il capoluogo polesano. Non per la scelta civica e responsabi­le di sospendere la stagione 20192020, condivisa dal club rossoblù e dai tifosi, per tutelare «la salute e il futuro dei giocatori di rugby di ogni età e livello del nostro Paese, delle loro famiglie e delle loro comunità», come comunicato dalla Federazion­e italiana rugby (Fir) dopo il Consiglio federale.

Ma per la scelta dell’organo di governo della palla ovale italiana di non consultare nessuno dei presidenti dei 12 club prima della decisione. «La Fir è scorretta. A differenza della momentanea sospension­e del “Top 12” decretata in riunione a Bologna a inizio marzo — attacca il patron rossoblù Francesco Zambelli — Da lunedì, se non cambia qualcosa, posso mandare a casa i giocatori. Per loro la stagione finisce qui». Amareggiat­o Zambelli: oltre a veder sfumare il sognoscude­tto (la Femi-cz Rugby Rovigo Delta è capolista con 51 punti) combatte da tempo una battaglia per la riconquist­a della dignità di uno sport considerat­o profession­istico, spesso solo sulla carta. «Palese che le nostre opinioni contano poco — affonda ancora il presidente della Rugby Rovigo — ma voglio sperare che la Fir ci ripensi trovando un accordo, magari giocando una mini-finale. La speranza rimane». L’aspetto economico preoccupa. Da un lato la Fir ieri ha chiarito che «l’attenzione è massimamen­te rivolta alle società, saranno varate misure di sostestata

Le altre reazioni Capitan Ferro: stipendi garantiti fino ad aprile poi grossi problemi Padoan (Posse): errata questa decisione della Federazion­e così netta

gno straordina­rie approntate dal presidente e dal Consiglio nelle prossime settimane. Il Consiglio federale è aggiornato alle 15 di mercoledì 1 aprile 2020».

Dall’altra parte molte società, come quella di viale Alfieri, fanno i conti con mancati incassi, stipendi da pagare e «il rischio di dover discutere anche con gli sponsor — precisa Zambelli — I contratti di pubblicità sono basati su prestazion­i sportive che non ci sarebbero più».

Amareggiat­i anche i Bersaglier­i. Parla per loro capitan Matteo Ferro. «La società ci ha garantito lo stipendio il 10 di aprile — spiega — poi un punto di domanda. Per noi come per tutte le società del Top 12. Ci sentiamo svalutati come giocatori profession­isti. Un grosso problema, molti di noi vivono con questo lavoro. Non c’è nessuna tutela. Per lo scudetto? La squadra era cresciuta molto. Ci rifaremo».

Anche i tifosi rossoblù, il sedicesimo uomo in campo, puntano il dito contro Alfredo Gavazzi, presidente Fir e patron degli acerrimi avversari del Calvisano. «Sbagliato prendere una decisione così tranciante da subito — attacca Stefano Padoan, presidente del club Posse Rossoblù — Ok la salute, ma sarebbe stato meglio che la Fir si confrontas­se meglio e prima con club e giocatori. Invece ha fatto scelte come in campionati dilettanti­stici».

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Il presidente rossoblù Zambelli e l’omologo Fir Gavazzi
Sempre duellanti Il presidente rossoblù Zambelli e l’omologo Fir Gavazzi

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