Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Il patron rossoblù: senza novità, lunedì mando a casa i giocatori
Campionato di rugby annullato, c’è rabbia Zambelli: «La Fir accetti di fare una finale»
L’indomani dalla sospensione definitiva del campionato di rugby «Top 12» è una «città in mischia» delusa il capoluogo polesano. Non per la scelta civica e responsabile di sospendere la stagione 20192020, condivisa dal club rossoblù e dai tifosi, per tutelare «la salute e il futuro dei giocatori di rugby di ogni età e livello del nostro Paese, delle loro famiglie e delle loro comunità», come comunicato dalla Federazione italiana rugby (Fir) dopo il Consiglio federale.
Ma per la scelta dell’organo di governo della palla ovale italiana di non consultare nessuno dei presidenti dei 12 club prima della decisione. «La Fir è scorretta. A differenza della momentanea sospensione del “Top 12” decretata in riunione a Bologna a inizio marzo — attacca il patron rossoblù Francesco Zambelli — Da lunedì, se non cambia qualcosa, posso mandare a casa i giocatori. Per loro la stagione finisce qui». Amareggiato Zambelli: oltre a veder sfumare il sognoscudetto (la Femi-cz Rugby Rovigo Delta è capolista con 51 punti) combatte da tempo una battaglia per la riconquista della dignità di uno sport considerato professionistico, spesso solo sulla carta. «Palese che le nostre opinioni contano poco — affonda ancora il presidente della Rugby Rovigo — ma voglio sperare che la Fir ci ripensi trovando un accordo, magari giocando una mini-finale. La speranza rimane». L’aspetto economico preoccupa. Da un lato la Fir ieri ha chiarito che «l’attenzione è massimamente rivolta alle società, saranno varate misure di sostestata
Le altre reazioni Capitan Ferro: stipendi garantiti fino ad aprile poi grossi problemi Padoan (Posse): errata questa decisione della Federazione così netta
gno straordinarie approntate dal presidente e dal Consiglio nelle prossime settimane. Il Consiglio federale è aggiornato alle 15 di mercoledì 1 aprile 2020».
Dall’altra parte molte società, come quella di viale Alfieri, fanno i conti con mancati incassi, stipendi da pagare e «il rischio di dover discutere anche con gli sponsor — precisa Zambelli — I contratti di pubblicità sono basati su prestazioni sportive che non ci sarebbero più».
Amareggiati anche i Bersaglieri. Parla per loro capitan Matteo Ferro. «La società ci ha garantito lo stipendio il 10 di aprile — spiega — poi un punto di domanda. Per noi come per tutte le società del Top 12. Ci sentiamo svalutati come giocatori professionisti. Un grosso problema, molti di noi vivono con questo lavoro. Non c’è nessuna tutela. Per lo scudetto? La squadra era cresciuta molto. Ci rifaremo».
Anche i tifosi rossoblù, il sedicesimo uomo in campo, puntano il dito contro Alfredo Gavazzi, presidente Fir e patron degli acerrimi avversari del Calvisano. «Sbagliato prendere una decisione così tranciante da subito — attacca Stefano Padoan, presidente del club Posse Rossoblù — Ok la salute, ma sarebbe stato meglio che la Fir si confrontasse meglio e prima con club e giocatori. Invece ha fatto scelte come in campionati dilettantistici».