Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Innocenti: «Stop inevitabile Ma ora aiutiamo le società»
La Fir chiude i campionati, il presidente regionale: «La scelta migliore»
L’annuncio è arrivato ieri mattina: la Federugby ha fatto scendere definitivamente il sipario sulla stagione e su tutti i campionati. La decisione del Consiglio Fir determina la mancata assegnazione dei titoli di Campione d’italia e di tutti i processi di promozione e retrocessione. La ripresa dell’attività per la stagione 2020-21 sarà a breve delineata dal Consiglio stesso e comunicata al movimento.
Marzio Innocenti, presidente del Comitato veneto, come valuta la decisione?
«Era una decisione ormai inevitabile per l’evoluzione dell’emergenza sanitaria nel Paese. Condivido questa scelta della Fir, che non lascia così dubbi su eventuali altre riprese della stagione».
Lei ha sostenuto questa ipotesi?
«La mia richiesta era mirata soprattutto al rugby giovanile,
ma erano davvero tante le società che avevano richiesto di interrompere la stagione. Ripeto: è stata fatta la scelta migliore per la tutela della salute di tutti».
Si può dire che da oggi si pensa al futuro?
«Ora è necessario focalizzare le energie di tutti nella programmazione che ci aiuterà a sistemare il futuro. Siamo molto preoccupati per il domani del rugby e di tante società del territorio».
Presidente quali sono i rischi più concreti?
«Sono tantissime le società a rischio sparizione. La gran parte dei club della nostra regione si regge sulle quote sociali e su piccole sponsorizzazioni di aziende che, purtroppo, risentiranno della congiuntura economica sfavorevole. Voglio essere chiaro: le prospettive non sono affatto buone».
Insomma, il futuro è davvero tutto da costruire?
«Con uno scenario del genere i rischi sono tanti. Rischiamo una moria di piccole e medie società, ma anche altre problematiche legate ai costi di gestione».
Cosa dove fare la Fir?
«La Fir deve pensare a qualcosa per aiutare i club, a partire dalla rimodulazione delle voci di spesa».
Una proposta?
«Si potrebbero sospendere le Accademie, abbastanza onerose per le casse della Federazione, magari redistribuire quei costi per sostenere i club e far crescere i giovani nelle società».
E il Comitato regionale che progetti ha?
«Abbiamo progetti molto importanti, andremo di fronte a un’estate anomala e difficile per molti aspetti. Punteremo due filoni: sostenere le difficoltà delle società e affiancare le famiglie favorendo attività che aiutino i giovani con il rugby».