Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Virus, superati i 2000 contagi Non si allenta la catena di lutti tra case di riposo e ospedali

Ieri altri 9 decessi, primi morti nel centro anziani di Galzignano. Un infettato a Vo’

- Alessandro Maccio Andrea Pistore

Superata quota duemila. Sono 2.066 (+147 da venerdì) i padovani positivi al coronaviru­s: il dato emerge dall’ultimo bollettino dell’azienda Zero, che registra 85 casi nel cluster di Vo’ (uno in più) e 1.981 nel resto della provincia, praticamen­te un quarto degli 8.100 contagiati censiti in Veneto. E mentre il numero dei pazienti dimessi cresce da 168 a 187, quello dei decessi in ospedale sale da 44 a 50: due vittime in Azienda ospedalier­a e quattro al Covid Hospital di Schiavonia, a cui vanno aggiunti altri tre morti nelle case di riposo per un totale (record) di nove persone scomparse in 24 ore.

Gli anziani

Al triste elenco delle strutture colpite dai lutti si aggiunge la residenza «Al Parco» di Galzignano, che fino a ieri era riuscita a rimanere estranea alle cronache dei decessi. All’interno della struttura ci sono 42 ospiti positivi (sui 120 totali), già isolati in un unico piano oltre a 6 dipendenti in quarantena. Le prime due vittime sono una donna di 86 anni già affetta da patologie e un uomo che è deceduto a Schiavonia dopo che le sue condizioni erano precipitat­e nelle ultime ore. Per lui i medici di Galzignano avevano predispost­o il trasferime­nto in ospedale, ma non è stato sufficient­e. Dati sconfortan­ti giungono anche dalla casa di riposo «Pietro e Santa Scarmignan» di Merlara, che si conferma una delle situazioni più delicate di tutto il territorio padovano. Nel complesso era ospite Maria Edessa, 81 anni di Bovolenta: Roberta Meneghetti, responsabi­le della struttura, la ricorda come «una persona esplosiva, piena di vita, molto curata nel modo di vestire. Aveva sempre con sé la sua borsetta, era attiva e deambulava senza difficoltà». L’anziana dal 20 marzo era stata ricoverata a Schiavonia. Alla Scarmignan viveva anche Cesarina Polidoro, 87 anni di Boschi Sant’anna (Verona), una donna schiva e sofferente da mesi per via di diverse patologie. Proveniva invece dal Centro servizi per anziani di Monselice Massimo Andolfo, 56 anni; da tempo malato, viveva nella casa di riposo assieme alla madre, e anche lui è morto dopo il trasferime­nto a Schiavonia. Al Centro servizi per anziani di Monselice è poi mancata Gemma Rovarotto di 96 anni, vedova che lascia due figli. Infine Vigodarzer­e piange la morte di Luigina Rubo, casalinga di 88 anni e vedova da 30, che era da poco ricoverata a Padova e ha lasciato nello sconforto una famiglia di quasi trenta persone, tra cui sette figli e numerosi nipoti. Lo stesso comune nella giornata di ieri ha dovuto registrare un altro lutto, un anziano di 87 anni mancato a Schiavonia (in questo caso il coronaviru­s sarebbe una concausa). In serata infine si è appreso che una nona persona è morta in Azienda Ospedalier­a.

L’ex zona rossa

Dopo qualche giorno di tregua, Vo’ torna a registrare un

La situazione

Il Padovano conta un quarto dell’intera platea di positivi del Veneto. Residenze Ira in città, salgono a 77 i casi accertati

nuovo caso di contagio: l’esito positivo del tampone riguarda una donna anziana che con ogni probabilit­à ha contratto il coronaviru­s dai componenti del suo stesso nucleo famigliare. Sempre a Vo’, sono risultati invece tutti negativi i famigliari dell’uomo di 53 anni che era risultato positivo al test dopo la fine della quarantena, e che per questo era stato ricoverato a Schiavonia. Per quanto riguarda le altre case di riposo, resta alta l’allerta all’altavitair­a di via Beato Pellegrino, dove in settimana sono emersi i primi casi: «Attualment­e siamo a 17 positivi tra le file del personale sanitario e 60 tra gli ospiti, cinque dei quali sono stati ricoverati in ospedale - spiega Sandra Nicoletto, direttore generale della struttura -. Tutti i casi riguardano solo due delle nostre quattro residenze, la Mimose e la Tulipani; la situazione è molto impegnativ­a e stiamo lavorando giorno e notte, anche per tenere i rapporti con i famigliari e fargli avere notizie dei loro cari. In questo momento ci mancano due medici e quattro infermieri, abbiamo anche pubblicato un annuncio ma purtroppo non ha risposto nessuno».

Le protezioni

Intanto l’usl 6 Euganea ha comunicato di aver distribuit­o circa 4 mila mascherine a tutte le 37 case di riposo sparse sul territorio, che nelle prossime ore continuera­nno a ricevere i dispositiv­i di protezione in base al fabbisogno concordato con la Regione. L’usl inoltre ha effettuato 2.352 tamponi tra ospiti e dipendenti dei centri servizi per anziani (su un totale di 8.849 persone, di cui circa 5 mila ospiti), e annuncia che nei prossimi giorni il test verrà esteso a tutte le persone che vivono e lavorano in queste strutture.

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Dall’alto, Maria Edessa, Gemma Rovarotto e Luigina Rubo Sono tre delle nove vittime che si sono registrate ieri per il coronaviru­s
Addii Dall’alto, Maria Edessa, Gemma Rovarotto e Luigina Rubo Sono tre delle nove vittime che si sono registrate ieri per il coronaviru­s
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