Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Cgil: allarme sicurezza sugli Oss
«Operatori, inconsapevoli protagonisti del contagio»
«Gli operatori socio sanitari (Oss) non sono tutelati e questo avrà drammatiche ricadute su cittadini e pazienti». Davide Benazzo chiede un cambio di passo sulle dotazioni di sicurezza sul lavoro per gli Oss, impegnati in prima linea negli ospedali e nelle case di riposo. «Questi lavoratori – riprende il segretario provinciale Fp Cgil - sono in grave rischio di malattia, ma, una volta infetti sono gli inconsapevoli protagonisti della diffusione del contagio in ospedali, residenze assistenziali e domicilio di pazienti».
Un’emergenza nazionale, ben avvertita anche in Polesine secondo il sindacalista. «Lasciano l’amaro in bocca le risposte del direttore generale dell’usl 5, Antonio Compostella
– commenta Benazzo – che di fronte alle sollecitazioni, anche per servizi di emergenza come il Suem, si limita a dire che si applicano le direttive regionali. Ogni giorno riceviamo denunce da parte di decine di lavoratori a cui addirittura mancano le mascherine chirurgiche e vengono riforniti di pezze di tessuto non tessuto che hanno la sola utilità di nascondere malamente la bocca, o mascherine di stoffa che devono poi lavare a casa senza un minimo controllo sulla necessaria disinfezione, senza dimenticare i rischi di contagio in famiglia. Questa guerra si vince se, in primis, proteggiamo l’esercito che la combatte o sarà una guerra persa dove a pagare maggiormente saranno i malati, gli ospiti delle case di riposo e i lavoratori del nostro sistema socio sanitario».
Denuncia I sindacati accusano: sanitari a rischio in ospedali e ospizi